Come funziona l’asse intestino cervello?

Buonasera a tutti e benvenuti che sono il dott. Davide Teggi, chinesiologo clinico e dottore in nutrizione umana.

Sono esperto nella ricostruzione metabolica in persone che hanno superato i 40 anni mediante un’alimentazione consapevole, funzionale ed un esercizio fisico ben dosato.

In questo articolo voglio parlare dell’asse intestino cervello.

Sì, esiste un’autostrada bidirezionale dall’alto verso il basso e viceversa.

Visto che l’argomento è molto vasto ho deciso di approfondire una piccolo aspetto non poco importante di tutto questo.

Le scelte le scelte alimentari, quel pensiero, quell’idea, quel desiderio di voler mangiare a tutti i costi un determinato alimento.

Quel pensiero che arriva all’improvviso al nostro cervello e noi lo avvertiamo fortemente.

In realtà proviene dal nostro cervello o dal nostro intestino?

La scienza ha fatto passi da gigante negli ultimi 20 anni ed è ormai è risaputo e tutti quantiche l’intestino è estremamente connesso dal sistema nervoso al nostro cervello in modo bidirezionale. 

Come posso potenziare il microbiota intestinale?

Quanto la salute del nostro intestino incide sulle nostre scelte alimentari?

Basta pensare ad un piccolo dettaglio molto comune.

Se abbiamo un dolore addominale, con una scarica ecco che non c’è niente da fare.

Il cervello non può dire all’intestino “fermati!”; dopo pochi secondi andiamo in bagno.

Quindi spesso e volentieri l’intestino detta legge sul cervello.

Questo perché a che fare con quelle che vengono definite le funzioni primitive.

Sulle scelta alimentare si apre un capitolo enorme.

Dobbiamo immaginare da una parte il nostro cervello, dall’altra immaginiamo Il nostro intestino come un tubo lungo.

Ora dobbiamo immaginare la realtà dei fatti. Ovvero, che all’interno del nostro intestino noi esseri umani ospitiamo della vita vera e propria.

Ospitiamo qualcosa che ha preso il nome di microbioma

Il microbioma è un’ ecosistema di batteri e varie famiglie di funghi, parassiti e virus, c’è davvero di tutto. 

Ogni nostra cellula è popolata da almeno 4 batteri!

I batteri sono dei veri e propri esseri viventi come lo siamo noi sulla terra, però la loro terra è il nostro intestino. I batteri li troviamo in tante cellule del corpo, ma in questo articolo parliamo solo di quelli che hanno effetti importanti sull’intestino e il cervello. 

Asse intestino cervello: cosa provoca la disbiosi?

Immaginate che ci sono tutti questi batteri in grandi quantità nel nostro intestino. La vita e  la sopravvivenza di questi batteri dipende dalle nostre scelte alimentari, quindi dagli alimenti che ingeriamo. 

Ora, per farvela semplice, prendiamo due alimenti qualunque, consideriamone solo due.

Da una parte consideriamo lo zucchero e quindi tutti gli alimenti industriali, che contengono zucchero o comunque lo zucchero in generale; dall’altra parte pensiamo invece ad un bel piattone di insalata. 

Questo esempio può essere fatto su tutte le tipologie degli alimenti, come vedi la sto cercando di rendere il più semplice possibile.

In base agli alimenti che ingeriamo alimentiamo una determinata specie o colonia batterica. 

Quindi cosa succede quando andiamo in disbiosi intestinale? 

Mettiamo che ogni giorno mangiamo zucchero e la Candida albicans fa festa ed inizia a riprodursi in maniera smisurata.

Questa è un fungo che si trova normalmente all’interno del nostro microbiota intestinale e vive in perfetto equilibrio, condizione chiamata di eubiosi.

Se io mangio tutti i giorni zucchero quotidianamente accade che la candida viene iper nutrita e quindi si attiva, e soprattutto prenderà il sopravvento su altri ceppi batterici. 

Quando si ingrandisce la colonia di questo fungo, inizia a migrare in altre parti dell’intestino: questa sia attiva e si può avere una candidosi vaginale, alle pelle, alle unghie e possiamo avere delle problematiche più o meno serie.

Quando invece mangiamo la nostra bella insalata dell’orto del nonno oltre ad avere fitonutrienti, i sali minerali, contiene le fibre. Queste sono un alimento succulento per le specie batteriche importanti per il nostro intestino; pensiamo per esempio ai bifidobatteri per esempio che producono acido butirrico o butirrato, che è pure nutrimento per la mucosa intestinale e ha un’azione antinfiammatoria. 

Quindi riduciamo le infiammazioni: quando introduciamo zucchero aumentiamo la candida, creiamo un’infiammazione all’altezza della mucosa intestinale. La candida con il tempo può provocare grandi oscillazioni tra glicemia e insulina che ci portano dopo 1 ora che abbiamo mangiato in ipoglicemia. Ecco che ci viene di nuovo fame! 

Torniamo a mangiare un’altra volta e quindi tenderemo ad ingrassare, innescando un infiammazione cronica sistemica.

Chiaro come una scelta alimentare nel cronico ci porta verso lo stato infiammatorio e un altra scelta ci porta verso la salute, verso una riduzione od un mantenimento del peso forma.

Questi ceppi vengono nutriti in maniera diversa e crescono in maniera diversa se mangiamo tanta carne , piuttosto che tante uova. E allora ogni volta che inseriamo nella nostra dieta la stessa classe di alimenti in modo importante ,ogni giorno quotidianamente andiamo sbilanciare in qualche maniera la nostra flora batterica intestinale, a parte delle eccezioni come le fibre che fanno sempre bene, sono anti tumorali e vanno a nutrite i famosi “batteri buoni”.

I batteri si sono evoluti insieme a noi, se decidiamo di togliere zucchero vediamo che il fungo della candida, che era molto numerosa, inizia morire di fame; immaginatevi questi funghetti che inizieranno a morire di fame ora.  Secondo voi dato cosa fanno questi batteri..

Cosa non mangiare con disbiosi intestinale

Muoiono senza fiatare oppure crea dei casini? 

Il nostro intestino è collegato al sistema nervoso enterico, che è in forte comunicazione con quello che succede all’interno del microbioma. 

La candida, che sta morendo di fame visto che non le stiamo dando più zuccheri, in qualche maniera invierà un segnale attraverso il sistema nervoso enterico, un segnale al cervello dicendo “ho fame di dolci!” 

Ecco che vi ho spiegato chi comanda in sostanza e soprattutto uno dei motivi per i quali cadiamo spesso in quelle voglie smisurate di un alimento particolare.

Cosa devo fare quindi? Possiamo cambiare le abitudini lentamente, per evitare di mandare in crisi quel ceppo batterico in condizione di disbiosi particolarmente preponderante.

Dall’intestino parte l’idea di quello che vogliamo mangiare e allora noi dobbiamo privarci dello zucchero, ma se lo facciamo tutto insieme rischiamo di creare crisi di astinenza. Innescando questo meccanismo creiamo situazioni difficilmente gestibili poi!

 Il consiglio spassionato in questo caso è quello di aggiungere piano piano fibre; aggiungiamo la verdura cruda prima di ogni pasto e come per magia ecco che crescono le colonie buone di bifidobatteri e lactobacilli, che sono competitive con le altre tribù, ci aiutano distruggere o riequilibrare quelle cattive e il bello è che dopo un po’ di tempo che iniziamo a mangiare la verdura cruda prima dei pasti, o la frutta, la frutta secca, i legumi cereali, gli alimenti integrali, vedrai che non avrai più quel desiderio incontrollabile di alimenti spazzatura che hanno causato i problemi intestinali. 

Per disbiosi intendiamo una sovracrescita di alcuni ceppi a discapito di altri associata ad una migrazione di alcuni cepp in regioni differenti dell’intestino. Noi ne paghiamo le conseguenze poi con delle malattie, pensate all’ helicobacter pylori nel caso della gastrite cronica.

Chi sceglie quindi realmente cosa mangiare? 

La nostra pancia.

Per modificare le nostre abitudini alimentari dobbiamo passare per la nostra pancia e inserendo nuovi alimenti riducendo quelli dannosi troveremo la via della salute.

Una raccomandazione: non è mai sempre tutto bianco o tutto nero, ci sono delle sfumature da considerare e quello che è necessario è non eliminare mai del tutto un alimento, in questo modo facciamo dei grossi danni, ma di questo ne parlerò in un altro articolo.

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Dr. Davide Teggi

Chinesiologo Clinico Nutrizionista

Responsabile formatori AIF

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