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L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da alterazioni quantitative e qualitative dell’osso.
Queste si possono accompagnare, nelle forme più severe, a fratture.
Le alterazioni quantitative riguardano la riduzione della massa ossea.
Quelle qualitative invece la macro e micro architettura dell’osso.
Viene distinta in osteoporosi primitiva e forme secondarie.
Le forme primitive compaiono dopo la menopausa o comunque con l’avanzare dell’età, soprattutto dopo i 40-50 anni.
Le forme secondarie invece arrivano da forme patologiche o da farmaci.
Nella popolazione adulta le fratture osteoporotiche sono una delle maggiori causa di mortalità.
Inoltre determina una consistente riduzione del livello di autosufficienza, riducendo soprattutto l’habitat motorio.
I fattori di rischio della primitiva sono quelli che aumentano il rischio frattura.
Questi sono la riduzione della massa ossea (BDM bone mineral density), responsabile dell’80% della resistenza meccanica e meccanismi invece indipendenti da essi che definiscono l’intervento terapeutico.
Il patrimonio genetico è rilevante e alcuni polimorfismi genetici sono determinanti il rischio osteoporotico.
Questi riguardano la codifica del collagene, il recettore estrogenico e quello della vitamina D.
Viene diagnosticata con la mineralometria ossea computerizzata, ovvero la famosa MOC.
DXA, dual xRay absorptimetry, è la tecnica di elezione della superficie proiettata, nonchè la sola che determina i valori soglia dati dall’OMS.
Quando la BDM è normale il valore di riferimento espresso come T-score è compreso tra 2,5 e -1,0.
Viene definita osteopenia invece con T-score tra -1 e -2,5 e osteoporosi con valori < -2.5.
L’osteoporosi secondaria può essere indotta da terapia con glucocorticoidi oppure da osteomalacia, malattia metabolica causata da difettosa mineralizzazione ossea.
Le cause di quest’ultima possono essere la carenza di vitamina D, un malassorbimento intestinale, epatopatie, insufficenza renale, farmaci come gli anticonvulsionanti e l’ipofosforemia.
Esiste anche meno frequente un osteporosi maschile indotta da ipogonadismo
Le manifestazioni dipendono dalla gravità e dalla durata della malattia, nonchè dall’età del soggetto.
I sintomi principali sono:
Sebbene la condizione dovuta alla progressione dell’età biologica non viene incontro alla risoluzione del problema, ci sono terapia molto valide per far regredire l’osteoporosi.
Quando parliamo di come affrontare l’osteoporosi dobbiamo suddividere i trattamenti e le terapie farmacologiche da quelle naturali.
Gli interventi devono essere di prevenzione, tesi a impedire o rallentare l’osteopenia/osteoporosi e di trattamento vero e proprio.
La medicina utilizza principalmente i seguenti farmaci.
Antirassorbitivi, inducono la morte programmata degli osteoclasti. Per morte programmata intendiamo dire il fenomeno cellulare dell’apopotosi.
Gli osteoclasti sono le cellule ossee atte a indurre demineralizzazione ossea favore l’attività delle cellule che fanno l’opposto, gli osteoblasti.
La terapia ormonale sostitutiva che riduce il riassorbimento osseo.
I modulatori selettivi del recettore estrogenico, che inducono antiriassorbimento con una potenza inferiore dei bifosfonati.
Anticorpo umanizzato, agisce come antirassorbitivo inibendo l’attivazione degli osteoclasti.
Ha un effetto anabolico sull’osso migliorando sia l’architettura che la BDM. Viene riservato per le situazioni più gravi.
Da citare anche il ranelato di stronzio, farmaco di terza scelta.
Le misure più importanti sono l’aumento di introduzione di calcio con la dieta, l’integrazione con sole e vitamina D esogena, i campi elettromagnetici e l’attività fisica, nelle quale includiamo esercizio fisico con sovraccarichi.
Ne ho parlato tanto in altri articoli che puoi leggere a quest’altro link.
L’osteoporosi è spesso accompagnata da dolori tipici artrosici, reumatici, muscolari e di tutte le strutture annesse alle capsule delle articolazioni.
Bene è distinguere il dolore in tutte le sue forme per arrivare a capirne l’origine.
Solo così potrebbe iniziare una terapia fisica riducente il dolore stesso.
Pertanto durante le mie anamnesi iniziali, tendo a intervistare a voce o facendo compilare un questionario alla persona, per capire come intervenire con il movimento fisico.
Si, hai letto bene.
Per eliminare il dolore l’esercizio fisico è un toccasana.
Devi sapere che la maggior parte dei dolori indotti da osteoporosi sono spesso accompagnati da un quadro dove la persona mi confessa la sua sedentarietà.
Meno movimento equivale a più immobilità.
Più sei ferma, e più riduci le tue capacità motorie, che riducono l’ossigenazione nei tessuti, che portano facilmente ad un irrigidimento generale.
L’amplificazione di un dolore è favorito dalla mancanza di movimento e di afferenze motorie propriocettive.
Più so muovermi, più amplio il mio bagaglio motorio, più è organizzata la mia corteccia cerebrale e sarò più in grado di gestire i meccanismi in entrata del dolore.
L’inattività nel tempo porta a desensibilizzare le comunicazioni neurali che può ampliare la sensazione dolorosa.
L’esercizio fisico antalgico, che fanno le persone con osteoporosi che seguo con programmi personalizzati, sanno quanto sono state fortunate ad iniziare un programma settimanale di questo tipo.
Esercizi di mobilità hanno effetto analgesico, esattamente come gli anti infiammatori.
Le zone maggiormente coinvolte dal rischio frattura sono sicuramente quelle più esposte all’imprevisto, inteso come caduta casuale, e le vertebre della colonna.
Le sollecitazioni meccaniche sull’osso, indotte da un esercizio a livello biomeccanico adattato alla persona, sono un valido aiuto all’osteogenesi.
Quando però sono eccessive ecco che si può incorrere in fratture che sorprendono e a crolli vertebrali.
Una concausa di quest’ultime è, ancora una volta, l’inefficienza funzionale e posturale della pesona.
Il ridotto tono muscolare del core, la parte centrale del corpo, porta ad un maggior impegno durante la giornata delle vertebre dorsali e lombari.
Non solo. La mancanza di una programmazione e rieducazione posturale seguita da un professionista esperto in osteoporosi porta con il tempo l’enfatizzazione delle asimmetrie fluttuanti, principali cause di fratture senza caduta.
Ricordo che questa ginnastica adattata deve essere assolutamente adattata alla propria postura statica e dinamica.
In caso contrario è un po’, passami il termine, come andare in autostrada alle 2 di notte con i fari spenti.
Come è vero che basta fare un po’ di esercizi muscolari per migliorare le alterazioni funzionali, è anche vero che potresti andare a fare esercizi che invece di allinearti ti portano ad un disallineamento dei segmenti corporei.
Le funzioni principali dell’approccio biomedico anti aging nel campo dell’esercizio motorio devono saper riconoscere cautele e controindicazioni per qualunque esercizio (di stretta competenza di un laureato in scienze motorie, più che il medico, anzi..).
L’esercizio fisico terapeutico contro l’osteoporosi inoltre va ben dosato in modo che esso non sia eccessivo; non sono pochi i casi di osteoporosi che ho trattato ultimamente di persone che esageravano con i volumi e le sedute di allenamento, andando ad aumentare inesorabilmente lo stress ossidativo e il cortisolo.
Ricordo che i valori di cortisolo, ormone dello stress, fuori range è uno dei fattori inducenti la patologia.
Con i miei 12 collaboratori della medicina anti aging abbiamo creato percorsi di rinascita chiamati NO OSTEOPOROSI, VINCE LA NATURA dedicati a tutte quelle persone che vanno da una condizione di osteopenia marcata fino a osteoporosi severa.
I protocolli prevedono un approccio totalmente naturale con esercizio fisico, alimentazione anti infiammatoria, campi elettromagnetici e integrazione personalizzata.
L’ approccio, basato su evidenze scientifiche, prevede il trattamento naturale dell’osteoporosi con la formula vincente che riporta in equilibrio la densità minerale ossea.
I nostri protocolli contro l’osteoporosi si basano sui 7 pilastri della medicina anti aging:
Se sei interessata a saperne di più ti lascio qui il link per approfondire.
Alla fine puoi compilare il form, e riceverai una risposta nel caso in cui i nostri protocolli siano adatti a te.
Se preferisci, puoi contattarci su whatsapp a questo numero 3335092156
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co-fondatore Fitness 40+
esperto in dismetabolismi – docente formatore AIF
dott scienze motorie e nutrizione umana
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