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Innanzitutto piuttosto che parlare di dieta anti infiammatoria ha più senso parlare di stile di vita anti infiammatorio, che va grazie a sacrificio e dedizione verso un regime alimentare anti infiammatorio.
Questo porterà beneficio al tuo tono muscolare riducendo la massa grassa senza pensare alle calorie.
Il corpo con gli anni tende ad un’infiammazione cronica di basso grado.
Tende a produrre un anti infiammatorio potentissimo naturale, ovvero il cortisolo (l’ormone dello stress) che quando è prodotto in eccesso ci porta ad aumentare il grasso bianco, quello di deposito profondo e a ridurre il tono muscolare.
La leptino resistenza è uno dei motivi per il quale hai sempre fame e sei fortemente infiammata. La leptina prodotta dal grasso bianco di deposito, quando immagazzinano troppe riserve, aumenta.
Ci blocca la fame e aumenta il metabolismo in una situazione di normalità.
Cosa succede?
Succede che continuiamo a mangiare senza un domani, cortisolo alto ad ogni ora, pochi muscoli, tanto grasso e fame, fame, sempre più fame.
Il cortisolo cronicamente alto tra l’altro rallenta l’azione della tiroide, converte il t3 in ReverseT3.
La tiroide regola il metabolismo, è il motore che ossigena il mitocondrio cellulare, e se funziona male hai meno energia, più pigrizia, e voglia di non fare nulla.
Se la tiroide funziona male hai la tendenza ad ingrassare, diventare apatica durante la giornata, e continui a mangiare in modo smisurato.
Passi più ore seduto a mangiare schifezze, insomma..c’è qualcosa che non va nella biochimica!
Inoltre il cortisolo alto ti porta alla riduzione del glucagone, l’antagonista dell’insulina.
Quindi non utilizzi cellule grasse per produrre energia.
Riserve di grasso che aumentano, muscoli che diminuiscono.
Tutto sostenuto da oscillazione continue di insulina e glucagone.
Insulina che aiuta l’infiammazione e che viene contro bilanciata da nuova produzione di cortisolo.
Chiaro, no? Tutto quanto collegato!
Stile di vita anti infiammatorio, riduzione dell’infiammazione cronica silente e così miglioriamo con un effetto domino le problematiche metaboliche.
Più attiva, più agile e hai energia da vendere.
Ma da dove arriva l’infiammazione quindi?
Dall’alimentazione acidificante e sregolata!
Quella con alimenti che determinano oscillazione violenta a livello endocrino di tutti gli ormoni dei quali ti ho parlato, che creano infiammazione, che muovono la glicemia nel sangue, che sono gli alimenti acidi, industriali, che sostengono l’acidosi sistemica.
Il glutine è un complesso alimentare costituito principalmente da proteine.
Si tratta di un composto peptidico tipicamente contenuto in alcuni cereali, soprattutto nel grano o frumento e simili (spelta, farro, triticale, kamut), ma anche nella segale, nell’orzo e spesso nell’avena.
Il glutine va mangiato nelle giuste concentrazioni, se mangio cibi troppo ricchi di glutine, è la fine.
L’eccesso, se non hai patologie, ti porterà velocemente nell’oblio dell’infiammazione sistemica.
Lo zucchero non è un alimento necessario, non contiene vitamine e sali minerali.
Sul glutine non dobbiamo essere talebani, se non siamo celiaci e lo inseriamo con quantità corrette è assolutamente concesso.
Il 75% della popolazione è intollerante al lattosio, anch’esso è particolarmente infiammatorio. Occhio alle caseine, alla soia (la fermentata va bene), la carne rossa conservata (cancerogena e che provoca se in eccesso tumori al colon), gli affettati, le solanacee, il pomodoro, melanzane, patate, peperoni. Tutti alimenti che possono portare infiammazione alla mucosa intestinale.
Se mangio il cornetto faccio oscillare la glicemia, e poi arriva lo stato di allarme momentaneo di ipoglicemia che porta subito fame e via di cortisolo che sale.. e il nostro corpo a quel punto preferisce usare come energia amminoacidi, proteine e non i grassi. Maledetto.
E i problemi si manifesteranno negli anni, nel tempo, con patologie.
La medicina anti aging oggi parla di pnei, psiconeuroendocrinoimmunologia.
Lo stress cronico va a sostenere l’infiammazione psicosomatica e attiva focolai infiammatori.
Stile di vita e alimentazione anti infiammatoria
La verdura cruda su tutto, o cotta con le cotture giuste, si gestisce con lo sport, camminate con panorami attorno mozzafiato, stando all aria aperta aumentano le β-endorfine, aumenta la serotonina, riduco il cortisolo, la respirazione, lo yoga, i fiori di bach, la melissa, la camomilla, la gemmoterapia del tiglio. La disbiosi, ovvero l’alterazione del microbiota, è sostenuta dall’infiammazione e sostenuta dallo stress emotivo.
Si è visto che i batteri potenzialmente patogeni aumentano i liposaccaridi che viaggiano a livello sistemico e stimolano l’infiammazione.
L’accumulo di tossine e metalli pesanti, che sono acidi e deleteri per tutti i nostri processi vitali energetici, sono un altro elemento cardine da tenere in considerazione.
Fondamentale fare ogni tanto due giorni di depurazione con riattivazione del metabolismo: frullati di verdure, passati, acqua e masticare lentamente.
L’utilizzo di farmaci cronicamente, la carenza di vitamina d, che lavora come un ormone manda il sistema immunitario in tilt e predispone a patologie autoimmuni, tumori, etc.
La disidratazione cellulare: se manca acqua aumenta il cortisolo e lo stress ossidativo.
Solo con la dieta non puoi ridurre l’infiammazione: devi fare movimento, imparare a gestire le emozioni e cambiare modo di mangiare.
La salute è equilibrio, è questione di omeostasi biochimica e biologica.
Va risolto il problema del blocco metabolico.
ll regime alimentare antinfiammatorio, se è seguito in modo corretto, è un modello in grado di prevenire e/o contrastare lo stato infiammatorio cronico dell’organismo.
Il rischio legato ad uno stile di vita e ad una alimentazione disordinata risulta modificabile osservando il timing dei pasti (il consumo dei cibi in un tempo limitato migliora l’infiammazione metabolica), consumando alimenti a più basso indice glicemico ed insulinemico, migliorando il rapporto fra acidi grassi omega-6 e omega-3, evitando i cibi che contengono acidi grassi idrogenati, e praticando attività fisica quotidiana di intensità moderata.
(Nel paziente oncologico il digiuno se non è effettuato correttamente può determinare la perdita di massa magra).
Un esempio di dieta anti infiammatoria settimanale
Verdure fresche di stagione crude o cotte: 3-4 volte al giorno
Frutta fresca di stagione: 1-2 volte al giorno, non a fine pasto o dopo cena
Frutta in guscio e Semi oleosi: a colazione e/o come snack fuori dai pasti
Cereali integrali 1-2 volte al giorno
Legumi: 3-4 volte alla settimana
Uova biologiche (codice 0) : 2-3 volte alla settimana
Pesce azzurro o ricco di acidi grassi Omega-3: 2-3 volte alla settimana
Latte e Latticini: consumo ridotto (evitare nei malati oncologici)
Carne bianca: consumo moderato (2 volte alla settimana)
Carne rossa: consumo saltuario
Dolci, Dolciumi: consumo saltuario;
Cioccolato fondente 20 g ogni due giorni
Condimenti: consumo giornaliero di olio e.v.o, limone, aglio, cipolla, spezie, erbe, acqua, vino rosso a bassa gradazione, Tè verde.
Di certo il regime va personalizzato in base alle esigenze, al biotipo ed allo stile di vita in modo da iniziare un percorso di rinascita più veloce che ti disintossica rapidamente.
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Se questo articolo ti ha aiutato a capire quali sono gli elementi che devi eliminare dalla tua dieta condividi l’articolo sui social!
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