Pedana vibrante e osteoporosi: quali benefici?

La terapia con la pedana vibrante può aiutare a vincere l’osteoporosi?

 

Sono ormai tanti gli studi sulla pedana vibrante e sui suoi benefici per le persone che hanno l’osteoporosi.

 

E’ poca però l’informazione scientifica e divulgativa in tal merito.

 

Proprio per questo ho deciso che vale la pena condividere con te oggi alcune informazioni introduttive sulla tecnologia.

 

Cos’è la pedana vibrante

 

La terapia con la pedana trasmette vibrazione meccanica con un movimento oscillatorio  mentre ci si trova su una piattaforma. 

 

Quando la macchina vibra, trasmette l’energia promossa sul tuo corpo che fa contrarre e rilassare i muscoli in continuazione con l’obiettivo di aumentare il microcircolo, la forza muscolare, l’esplosività, l’equilibrio  e la flessibilità.

 

Recentemente c’è stata una quantità crescente di ricerche che hanno messo in evidenza i benefici della terapia vibrazionale e negli ultimi anni è stata promossa anche all’interno di centri di fisioterapia, nelle palestre e in quelli di recupero funzionale.

Perché è stata sviluppata questo tipo di tecnologia

 

La terapia delle vibrazioni è stata inizialmente sviluppata da scienziati per astronauti coinvolti nei viaggi nello spazio. 

 

Gli studi hanno rivelato che gli astronauti, soggetti alla perdita di tessuto muscolo-scheletrico a causa della mancanza di forza di gravità, perdono dall’1 al 2% di materia ossea ogni mese.

 

E’ stato scoperto che è possibile riguadagnare tale perdita ossea aiutandosi anche con la pedana vibrante fatta per 10-20 minuti ogni giorno.

 

Questa scoperta ha portato altri a chiedersi se la terapia vibratoria possa aiutare a prevenire la perdita ossea per coloro che hanno una diagnosi di osteoporosi o per coloro che non possono per qualsivoglia motivo fare esercizio fisico.

 

Come ho spiegato tante altre volte, la sedentarietà è l’autostrada per l’insorgenza della malattia ed è una vera e propria terapia per far si che vada in regressione la condizione.

Come scegliere la pedana vibrante contro l’osteoporosi

Ci sono due tipi principali di terapia vibratoria, una sussultoria e l’altra basculante.

Il nostro focus sarà su quella utile davvero per iniziare una terapia vibrazionale: quella sussultoria. In particolare avviene una trasmissione del movimento e dell’energia prodotta in verticale. Come per ogni tipologia di esercizio fisico, è

è importante iniziare gli esercizi in modo graduale e progressivo, iniziando con un intensità bassa. 

L’intensità si riferisce all’ampiezza, intesa come altezza con la quale avviene la propulsione della vibrazione, e alla velocità (frequenza) della stessa.

L’intensità della vibrazione si misura in hertz (hz), ovvero l’unità di misura mondiale della forza elettromagnetica. 

A che intensità fare la pedana vibrante per osteoporosi

Ti viene spontanea quindi la domanda, nel caso in cui tu avessi intenzione di prenderti una pedana da fare da sola in casa, da che frequenza iniziare. All’inizio di solito si parte dei 30hz per poi progredire dopo qualche mese, fino ad arrivare ai 50-55hz.

E’ possibile comunque farla a intensità sempre basse ed ottenerne i benefici sull’osso: basta farsi seguire da un professionista che come un sarto ritaglierà su misura un programma di esercizi da poter fare sulla pedana stessa.

Le terapia con la pedana vibrante rafforzerà le mie ossa?

L’osteoporosi postmenopausale è collegata alla diminuzione della concentrazione di estrogeni.

Una bassa concentrazione di estrogeni provoca un aumento della demineralizzazione ossea e provoca osteoporosi. 

L’attività fisica, come componente della terapia nelle donne con osteoporosi, è utilizzata da molto tempo ormai e ha un consenso unanime in tutto il mondo.

Una delle forme di attività fisica sicura è sicuramente da considerarsi l’allenamento vibratorio”. 

L’allenamento consiste nel mantenere una posizione statica o nell’esecuzione di esercizi specifici che coinvolgono i muscoli prescelti su una pedana vibrante, le cui vibrazioni meccaniche vengono trasmesse al corpo. 

Secondo la teoria piezoelettrica, la pressione induce la formazione dell’osso nella differenza di potenziale elettrico, che agisce come stimolante del processo di formazione dell’osso. La vibrazione di tutto il corpo aumenta il livello dell’ormone della crescita GH e del testosterone, prevenendo la sarcopenia e l’osteoporosi.

La terapia fisica vibratoria è solo uno dei tipi di attività fisica raccomandata per il trattamento dell’osteoporosi postmenopausale e non può sostituire totalmente l’esercizio fisico stesso, il trattamento farmacologico e quello dietetico. 

Ma può benissimo integrare metodi di trattamento dell’osteoporosi qua sopra descritti portando risultati tangibili nella terapia.

Qui il link dello studio del 2015 del quale ti sto parlando => https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4440196/

Ci sono sempre più prove che aiuta a ridurre le cadute. Le recenti ricerche hanno certamente identificato che la terapia vibratoria può essere utile sia come parte di un programma di prevenzione alle cadute e sia se si è a rischio di cadute. Parecchi studi scientifici hanno individuato un aumento della densità ossea, soprattutto nelle anche, mentre qualche studio ha dimostrato che non c’è alcun beneficio.

Per qualsiasi tipo di esercizio sportivo c’è sempre la preoccupazione se questo possa promuovere il rischio di frattura delle ossa. 

Nel caso della pedana vibrante gli impulsi possono essere dannosi se troppo elevati, se trasmessi al capo e se non mantengo determinate posizioni nella maniera proposta dal professionista dell’esercizio fisico adattato. 

È importante discuterne sempre l’uso con il proprio medico e professionista sanitario del movimento che mi segue, anche prima acquistare la pedana stessa.

Perchè ce ne sono parecchie in commercio poco valide.

E’ altrettanto utile per sviluppare tono muscolare, forza, esplosività e migliorare la postura. Viene utilizzata con successo anche per la fase riabilitativa, con particolare attenzione per esempio ai pazienti che arrivano da frattura. Anche li il benestare del medico è d’obbligo.

Chi non può fare la pedana vibrante con osteoporosi

Questo tipologia d’approccio non è adatto se se si è affetti da una delle seguenti condizioni:

– problemi di coagulazione e/o trombosi

–  chi è portatore di pacemaker

– chi è in gravidanza

– chi ha problemi d’equilibrio

– chi ha fratture vertebrali o altre fratture in corso

– chi ha malattie cardiovascolari significative

– pazienti oncologici

– pazienti in chemioterapia e particolarmente debilitate

– chi ha protesi

– chi ha calcoli biliari

In generale comunque non è adatta anche a tutte quelle persone che non possono fare attività fisica per qualunque motivo, quindi è bene discuterne con il proprio medico.

Perchè va eseguita sotto supervisione da parte di un professionista esperto in osteoporosi

Sono frequenti i casi che mi richiedono una consulenza sulla loro settimana d’allenamento, e spesso denoto come il fai da te il più delle volte sia deleterio.

Rimanendo focalizzati sul discorso pedana vibrante, spesso viene utilizzata in modo improprio non sapendo quali esercizi fare sulla stessa, quale metodologia d’allenamento scientifica utilizzare e in che modo inserirla nel planning settimanale.

Può essere utilizzata nella fase di riscaldamento, alla fine di un allenamento, durante o in una seduta dove faccio solo la pedana.

Tutto si può fare se è ben ripartito con una logica rispettando i dogmi dell’allenamento e quanto questo è tassante rispetto alla fatica indotta.

I miei protocolli sulla pedana vibrante non prevedono solo i benefici derivanti dalle vibrazioni sul sistema muscolo- scheletrico, ma l’alternanza con esercitazioni allenamenti le capacità d’equilibrio e il miglioramento della resistenza per esempio.

Come dicevo sopra, tutto si può fare purchè si rispetti la propria condizione, le eventuali alterazioni posturali, gli infortuni pregressi ed il proprio background sportivo.

Non solo: la maggior parte dei “fai da te” casalinghi non rispettano le leggi sacre dell’allenamento che prevedono la gradualità, la progressività del carico, la variabilità degli esercizi e la specificità.

Durante la seduta, è fondamentale mantenere le gambe leggermente piegate per evitare la trasduzione eccessiva di vibrazioni fino al tratto cervicale, non di certo benefiche. L’effetto indotto dall’esterno è un reclutamento delle unità motorie che innescano una cascata biochimica di reazioni nelle quali c’è la promozione della formazione di matrice ossea.

Se sei interessata ad iniziare un percorso ben strutturato e personalizzato sulle tue esigenze personali per combattere con successo l’osteoporosi puoi richiedere l’accesso ai nostri percorsi di rinascita 40+ dedicati.

Ti lascio qui il link dove puoi compilare il form lasciando la tua candidatura. Ti prometto che la vaglierò personalmente e, se riterrò di poterti realmente aiutare, ti risponderò in 24/48 ore massimo.

>>VAI AI PERCORSI DI RINASCITA PER OSTEOPOROSI 40+

I fattori che possono contribuire al mantenimento di ossa sane

Una dieta ben bilanciata con un’adeguata quantità di calcio, un’esposizione quotidiana di minimo 30 minuti alla luce solare per ricevere un adeguato apporto di vitamina D, l’esercizio fisico regolare con i pesi, l’evitare il fumo e assumere meno alcol possibile.

Raccomandazioni utili

Prima di acquistarne una da fare in casa è bene richiedere consulenza ad un professionista, per evitare di spendere soldi inutilmente in macchinari di bassa qualità.

Non solo deve essere sicura per la salute, ma soprattutto indurre gli effetti promessi, con le certificazioni dimostrabili. Se dovessimo quantificare il valore minimo di una buona pedana in denaro, non starei sotto le 250-300€.

Se hai altri dubbi o domande sull’utilizzo o sulla pedana vibrante ti invito a commentare qua sotto l’articolo, sarò ben lieto di aiutarti a chiarirli. Ti invito, se non lo hai ancora fatto, ad entrare nel nostro gruppo privato facebook >>ALLENAMENTO 40+ PER L’OSTEOPOROSI, dove condividiamo quotidianamente informazioni divulgative di supporto per chi non sa come muoversi nel campo dell’esercizio fisico adattato a chi soffre di osteoporosi.

Condividi l’articolo sui social se pensi possa essere utile a qualcuno che soffre di questo condizione clinica!

Un abbraccio,

dott. Davide Teggi

esperto in dismetabolismi – docente formatore –|

Chinesiologo -Magistrale in Nutrizione Umana LM 61|

membro SIOMMS – società italiana dell’Osteoporosi e metabolismo minerale

ASSOIP professionisti della nutrizione – N° iscrizione 30712011980

fondatore Fitness 40+ www.fitness40.it |

 

 

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