Intolleranza al glutine e sindrome da intestino irritabile

Intolleranza al glutine e sindrome da intestino irritabile hanno un numero di persone sofferenti terribile e oggi voglio spiegarti come eliminarne i sintomi con la dieta e l’esercizio fisico.

 

Se i celiaci in Italia ormai superano i 500 mila le persone che sono sensibili al glutine sono circa 3 milioni mentre la prevalenza mondiale della sindrome dell’intestino irritabile è attorno al 10%. C’è un rapporto donna uomo tra il 2 a 1 e il 3 a 1, il che significa che potrebbe essere importante il coinvolgimento di fattori ormonali.

 

La gluten sensibility è una vera e propria condizione patologica conseguente all’ingestione di glutine dove fortunatamente però non c’è atrofia dei villi intestinali e nemmeno una risposta autoimmune dell’organismo.

 

Con l’espressione intolleranza al glutine si definiscono un complesso di disturbi, tra i quali la malattia celiaca, l’allergia al frumento e la sensibilità al glutine, causati dall’ingestione di questa proteina.

 

La foto descrive una persona affetta da patologie dolorose legate ai disturbi digestivi

 

La sensibilità al glutine non celiaca è una reazione nei confronti del glutine non allergica e non di natura autoimmunitaria. La manifestazione sintomatica può essere condivisa anche in celiaci e in coloro che soffrono della sindrome da intestino irritabile.

 

Come faccio a sapere se sono intollerante al glutine?

 

I sintomi gastrointestinali, veri e propri segnali di sensibilità al glutine, si presentano sempre almeno in coppia, mai da soli.

 

Devi sapere che nel 77% dei casi troviamo dolore addominale, nel 72% invece gonfiore, nel 40% diarrea e nel 18% costipazione.

 

Se hai almeno due di questi sintomi sarebbe bene che tu vada dal tuo medico e gliene parli dopo aver letto il nostro articolo.

 

Altri sintomi evidenti in persone che soffrono di questa condizione clinica sono la stipsi, sonnolenza e il mal di testa.

 

Chi soffre di sensibilità al glutine ha un difetto nell’immunità innata e reagisce a questa proteina in poche ore, a differenza del paziente celiaco.

 

Tieni conto che la diagnosi della sensibilità al glutine viene fatta per esclusione in quanto non sono ancora stati definiti i parametri della malattia: di certo l’infiammazione senza sofferenza dei villi intestinali è un segnale importante.

 

Le persone affette da ipersensibilità al glutine hanno un’attivazione, come abbiamo già detto sopra,alla risposta innata non al glutine stesso ma alla famiglia di proteine contenute nel grano. Queste proteine proteggono dai parassiti il grano ed è carino evidenziare come il loro contenuto nel grano sia aumentato negli ultimi anni.

 

Sindrome dell’intestino irritabile

 

La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata dall’assenza di lesioni nell’intestino e viene confusa spesso con termini simili come colite spastica, nervosa e colonopatie funzionali.

 

Come faccio a sapere se sono affetto dalla sindrome dell’intestino irritabile?

 

E’ giusto che tu sappia oggi che i sintomi principali di questo problema sono i dolori addominali, i crampi dovuti ad alterazioni funzionali del colon. Il doloriche e è seguente sempre ai pasti e può alleviarsi con l’evacuazione di gas o feci. In generale si alternano periodi di diarrea e stipsi a periodi di normalità. Sintomi che accompagnano sono la cefalea, la facile stancabilità, difficoltà a concentrarsi, palpitazioni e dispnea.

 

E le cause dell’insorgenza?

 

Le manifestazioni sintomatologiche  sono causate da un fattore predisponente genetico e infezioni intestinali, un’alterazione del controllo ormonale fra stimoli nervosi afferenti ed efferenti con implicati il cortisolo, l’adrenalina, la noradrenalina etc.

 

Il profilo psicologico  gioca un ruolo fondamentale che spiega l’andamento della sindrome a singhiozzo, d’altronde ai sintomi fisici quelli psichici come stati di stress sono quasi sempre concomitanti.  Diversi studi hanno dimostrato la presenza di alterazioni nel meccanismo ormonale della serotonina che spiegano gli sbalzi d’umore, l’ansia e l’irritabilità.

 

L’alterazione del microbiota intestinale nell’intolleranza al glutine e sindrome da intestino irritabile è stata documentata da alcuni studi microbiologici che hanno documentato una riduzione delle popolazioni di lattobacilli e bifidobatteri in pazienti affetti da sindrome della sindrome da intestino irritabile.

La foto descrive la sindrome dell’intestino irritabile

Studi recenti hanno dimostrato tra l’altro che l’alterata permeabilità della barriera intestinale può contribuire all’insorgenza di quest’altra condizione clinica, esercitando un ruolo chiave nel rapporto tra ospite e ambiente esterno. 

 

La sindrome dell’intestino irritabile è una patologia multifattoriale e non tutti i meccanismi che operano sono conosciuti; riassumiamo però quali siano implicati con certezza:

 

  • ipersensibilità alimentare
  • microbiota ed infezioni
  • neurotrasmettitori e recettori intestinali
  • stress, ansia e depressione
  • genetica

 

Come posso capire se soffro di questo problema?

 

I criteri diagnostici sono rappresentati dal dolore e dal fastidio addominale per almeno 3-5 giorni mensili negli ultimi mesi. La sindrome è cronica con periodi acuti e periodi dormienti; non si dimagrisce e non si compromettono comunque le funzioni digestive generali. Le complicanze riguardano la stipsi fastidiosissima a livello cronico con emorroidi, prolasso del canale anale e diverticoli a livello del colon.

 

Come posso eliminare e guarire da queste patologie?

 

La gestione con l’alimentazione e l’esercizio fisico va proposta in base alla gravità delle stesse.

 

In persone con sintomi lievi è bene eliminare o ridurre alcool, legumi, dolcificanti, lattosio, cib

i grassi; è bene in pazienti con sintomi moderati tenere un diario che analizza la frequenza, la durata e la gravità con annotazioni delle sintomatologie scatenanti.

 

Stress, ansia o episodi traumatici sono in realtà fattori scatenanti tra i più comuni che hanno un problema di malfunzionamento nascosto da mesi o addirittura anni. Scopri anche come combattere lo stress in questo articolo qui.

 

Il diario di monitoraggio nell’intolleranza al glutine e sindrome da intestino irritabile deve portare ad una riduzione delle patologie e soprattutto dell’assunzione di farmaci che alleviano il dolore e funzionano solo come elementi palliativi atti a curare l’effetto e non la causa.

 

Il corretto stile di vita alimentare e motorio rappresentano il miglior intervento terapeutico per le persone che soffrono di queste patologie: l’aggiustamento effettuato dal punto di vista quantitativo e qualitativo di cibo ed esercizio fisico cambia la qualità della vita di queste persone.

 

Terapia cognitivo comportamentale

 

Devi sapere che nelle tecniche per combattere l’intolleranza al glutine e sindrome da intestino irritabile si è rivelata molto efficace nella lotta contro la sindrome dell’intestino irritabile grazie a tecniche di rilassamento atte a desensibilizzare il tratto digestivo e ripristinare un equilibrio ormonale tra il sistema d’eccitazione ed il sistema di rilassamento, sistema orto e parasimpatico.

L’intervento in alcuni casi di uno psicoterapeuta esperto può curare ed eliminare gli elementi psicosociali che contribuiscono a scatenare l’arrivo prepotente della sintomatologia di queste patologie.

 

Chi è affetto da intolleranza al glutine e sindrome dell’intestino irritabile deve riprendere in mano la propria vita con la regolarità della funzione intestinale, alimentazione adeguata al problema e consumata in orari biologici che seguono il proprio ritmo.

 

Evitare l’uso indiscriminato di farmaci e conoscere gli alimenti che incidono direttamente ed indirettamente fa parte delle correzioni dello stile di vita che danno una svolta decisa.

 

La foto descrive il pane, un alimento da evitare in queste

 

Alimenti a rischio diretto

 

  • Marmellata
  • Frutta
  • Fibre e cibi integrali in alcune persone
  • Caffè
  • Bevande gasate

 

Alimenti a rischio indiretto

 

  • Formaggi
  • Insaccati
  • Cibi industriali
  • lavorati

 

Gli zuccheri in generale sono i veri killer per l’intestino, sia nelle intolleranze al glutine che nella sindrome dell’intestino irritabile

 

Quale esercizio fisico contro glutine e intestino irritabile?

 

Le persone che soffrono di queste patologie e  che seguono una dieta senza glutine non presentano nessuna controindicazione all’attività fisica e alla pratica di qualsiasi sport, a qualsiasi livello, sia che tu sia un soggetto inattivo che finalmente ha deciso di dare una svolta alla tua vita, sia che tu sia praticante da anni.

 

Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona. Gli studi scientifici che ne confermano gli effetti benefici sono ormai innumerevoli e mettono in luce che l’esercizio fisico migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo II, previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo, diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori, come quelli appunto del colon, previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture e soprattutto riduce i sintomi di ansia, stress e depressione favorendo il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima, dell’autonomia e facilità la gestione dell’ansia stessa e delle situazioni stressanti.

E’ bene che ti sottolineo però che, soprattutto nelle fasi acute delle patologie delle quali stiamo parlando, tu riduca l’intensità degli esercizi per non fare l’effetto opposto a quello desiderato, ovvero aggiungere l’infiammazione muscolare a quella del tuo apparato digerente.

Tieni conto dell’importanza dell’esecuzione di esercizi per gli addominali, permettono e favoriscono la motilità intestinale oltre a contenere meglio gli organi del ventre nelle fasi acute di gonfiore estremamente fastidioso.

Ripeto: evita sforzi eccessivi e segui tabelle d’esercizi muscolari 3 volte a settimana con attività aerobica negli altri 2 giorni accompagnata da attività come yoga e stretching per 60-90 minuti a settimana.

La scelta migliore per te comunque è quella di confrontarti con professionisti che sappiano crearti microcicli settimanali d’allenamento finalizzato a stimolare il tuo sistema ormonale a riattivarsi nella maniera corretta in modo da seguire i ritmi biologici del tuo corpo e aiutarti a sfiammare la il tuo organismo.

Il fai da te è una cavolata perchè ogni corpo reagisce in maniera diversa sia all’esercizio fisico che agli alimenti.

 

 

In foto una donna che fa esercizio fisico

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Spero con questo articolo di averti fatto capire che uscire da questi fastidiosi problemi in modo sano e naturale sia possibile, come dimostrano le evidenze scientifiche, con alcuni cambiamenti nell’approccio al proprio stile di vita.

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