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E’ noto che l’esercizio fisico influisce sull’attività di molte ghiandole e sulla produzione dei loro ormoni. Una delle ghiandole più stimolate dall’attività sportiva è la tiroide.
La ghiandola tiroidea secerne due distinti amminoacidi aminoacido-iodio legati agli ormoni tiroidei, noti come 3-5-3′ triiodotironina (T3) e 3-5-3′-5′ tetraiodotironina (T4, tiroxina), entrambi presenti anche in forma libera (fT4, fT3), la cui azione è di grande importanza sulla spesa energetica quotidiana, sulla regolazione del metabolismo generale, sulla crescita e su tanti organi vitali.
È anche noto che gli ormoni tiroidei agiscono nell’ossidazione degli acidi grassi e nella termoregolazione, andando a favorire la trasformazione del tessuto adiposo in calore.
L’ormone di rilascio tireotropina (Thyrotropin Releasing Hormone), secreto dall’ipotalamo, stimola l’ipofisi a rilasciare la tireotropina (TSH, ormone stimolante la tiroide).
Quando l’esercizio fisico viene ripetuto con una costante frequenza, si verifica una reazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide che viene coordinata dall’aumento del turnover degli ormoni tiroidei. L’eccesso dell’esercizio fisico, con un carico allenante non in linea con le proprie caratteristiche, è stato supposto che possa peggiorare la condizione di ipertiroidismo. L’allenamento perturba l’omeostasi energetica, ovvero l’equilibrio nel nostro corpo nelle persone che fanno sport, inducendo allo stesso tempo un meccanismo regolatorio nei sistemi di controllo del peso corporeo e dell’assunzione di cibo inviando un segnale di “risparmio energetico”. Si abitua diciamo alla spesa energetica aumentata settimanale cercando di risparmiare i nutrienti.
Ignorare questo processo può portare al sovrallenamento e a una ridotta sensibilità agli ormoni agli ormoni anabolici, che permettono al tuo corpo di mettere muscoli al posto di di tessuto grasso e di diminuire l’infiammazione delle tiroiditi.
Le ricerche condotte su persone che si allenano per la maratona sono molto interessanti nei risultati sul turnover della tiroide e degli ormoni secreti.
Quando una persona sedentaria inizia ad allenarsi per almeno 3 o 4 volte a settimana con esercizio aerobico si sviluppa un moderato adeguamento della tiroide con un aumento dei livelli di T3 e T4. Lo scopo di questo studio era quello di scoprire l’effetto acuto dell’aumento dell’attività metabolica attraverso l’esercizio sugli ormoni tiroidei e, nel caso in cui si osservi un effetto, verificare se questo sia legato all’intensità dell’esercizio fisico.
60 atleti maschi sani normopeso o leggermente sovrappeso hanno partecipato a questo studio. La loro età era compresa tra 20-26 anni. Ai soggetti è stato somministrato un totale di 9 minuti di esercizio con un’intensità gradualmente crescente ogni 3 minuti. Ogni soggetto ha eseguito diverse intensità utilizzando la bicicletta al 45%, 70% e 90% della frequenza cardiaca massima. È stato prelevato del sangue capillare dal lobo dell’orecchio per la
determinazione dell’acido lattico, materiale di scarto dei processi metabolici ,durante i test ergometrici e durante il ciclo di allenamento.
In tutti gli esami ormonali, con eccezione del TSH, il tasso di aumento è stato osservato
al livello di soglia anaerobica (70% della frequenza cardiaca massima).
L’ aumento del livello di TSH è passato dal 45% al 90% della massima frequenza cardiaca.
Altri studi condotti su animali dimostrano che gli ormoni tiroidei regolano la trascrizione di diversi geni espressi nel muscolo scheletrico: le fibre lente, che vengono stimolate da esercizio aerobico come la camminata, la bici o la corsa, presentano una maggiore sensibilità agli ormoni tiroidei rispetto a quelle rapide, che si azione grazie ad uno stimolo anaerobico indotto da corsa fatta con scatti o attività ad alta intensità.
Un’altra ricerca scientifica ha evidenziato i livelli degli ormoni tiroidei di ciclisti durante una competizione a tappe di 3 settimane: gli autori hanno concluso che i livelli sierici di T4, FT4 e FT3 (ormone attivo libero nel sangue e pronto a svolgere le sue azioni) mostrano un aumento significativo nell’ultima settimana di gara.
L’esercizio fisico ha quindi evidenziato in questi anni come il TSH aumenti il turnover della tiroxina dopo allenamento, senza evidenza di effetti tossici.
In particolare, sul tuo corpo andrà a stimolare la formazione di tessuto osseo, la riduzione del grasso, e soprattutto l’attività con i pesi aumenterà la tonicità dei tuoi muscoli grazie alla canalizzazione migliore degli zuccheri all’interno delle cellule muscolari sotto forma di energia.
L’ormone della crescita, GH, responsabile dell’effetto anti aging dell’allenamento si è visto aumentare con esercizio di almeno di 10 minuti, dal momento che esercizi di più breve durata NON sono accompagnati dall’aumento dei valori circolanti di GH, indipendentemente dal grado di intensità. Il picco di GH indotto dall’esercizio ha luogo 25-30 min successivamente all’inizio dell’esercizio, indipendentemente dalla durata dello stesso.
L’esercizio fisico è un potente stimolo fisiologico per il GH e gli ormoni tiroidei, migliorando la salute metabolica e ormonale.
Come conclusione si può affermare che un aumento del metabolismo cellulare e della funzione tiroidea si è evidenziata con attività fisica leggera costante e ad alta intensità protratta per almeno 6-8 settimane, con una risposta migliore se le due attività sono svolte in maniera alternata.
Ho scritto parecchi articoli e girato video su quale attività scegliere per migliorare la funzionalità della nostra tiroide in condizione di ipotiroidismo e ipertiroidismo.
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Se l’articolo ti è piaciuto e stato utile a capire come l’allenamento può aiutare la tua tiroide a migliorare la sua funzionalità, condividilo sui social, potrebbe essere davvero utile a qualcuno che si trova in una condizione di confusione e disorientamento.
dott. Davide Teggi
Fonti
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