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Cosa fare quando la glicemia è alta è una delle domande più frequenti che ci arrivano sulla pagina facebook e forse qualche domanda in più sullo stile di vita ce lo dobbiamo fare.
Il diabetico di tipo 2, dove andiamo incontro ad una resistenza cellulare all’insulina o ad un esaurimento delle cellule beta del pancreas di produrre l’ormone, ha abusato nel corso della vita di zuccheri, farine raffinate, etc.
Oltre ad una certa familiarità, la condotta alimentare scellerata ha purtroppo causato questa condizione clinica.
Prima di arrivare ad essere insulino dipendenti, ci si arriva a trovare in una fase dove c’è un profilo di soggetto sovrappeso, dove c’è un accumulo molto forte di grasso essendo l’insulina, in questa condizione, un anabolizzante lipidico.
Quando parlo di anabolizzante lipidico non mi fermo a quello, lo è anche a livello muscolare.
Via via che mangio tanti zuccheri, che non fanno parte del mio background biologico, produco tanta insulina ed i recettori cominiciano a diventare resistenti ed a richiamarne di più.
E’ legata ai tessuti muscolari ed a quelli degli organi: ho quindi bisogno in questa condizione spiacevole di più zuccheri e più insulina per dare nutrimento a questi sistemi.
In compenso sto facilitando il passaggio degli zuccheri nel tessuto adiposo, resistenza nei tessuti e negli organi e un più facile passaggio nel tessuto adiposo.
Risultato?
Gli zuccheri che ingerisco vanno a finire tutti lì.
In questa prima fase, pre diabetica, si ingrassa molto e si tende a mettere anche un po’ di massa muscolare.
La glicemia basale inizia ad essere già a 110/120 circa, e i soggetti, pur essendo sedentari, hanno una buona massa muscolare.
Quando su questi soggetti si iniziano a controllare gli zuccheri ci sarà una forte riduzione sia della massa grassa che dei muscoli.
La prima fase termina con un dimagrimento sospetto.
La persona inizia a soffrire di poliuria e polidipsia, aumento della quantità dell’urina e della sete.
E’ una fase che pochi conoscono. A un certo punto il pancreas non produce più insulina, la glicemia sale a dismisura e il nostro organismo (sopra i 180) elimina tanta urina.
A volte questi soggetti scambiano questa situazione per una fase florida, nel senso che dimagriscono pur mangiando tanto e danno il premio di questo scompenso al proprio metabolismo.
Entrano in una strada di pensiero deleteria direi.
Quali esami preventivi posso fare per evitare di trovarmi in questa situazione?
Le persone non vanno valutate (solo) tramite esami.
Questi vanno visti sempre insieme al quadro clinico: va valutata si la glicemia basale, ma va riguardata con l’andamento della stessa negli ultimi 3 mesi, esame classico che puoi fare in farmacia che è quello dell’emoglobina glicosidica.
Prima di tutto va vista l’interezza del soggetto; ci sono situazioni legate all’ovaio policistico nella donna per esempio dove l’insulina interagisce in un meccanismo ormonale che si allontana da un soggetto che ha problemi legati alla solo situazione pre diabetica.
L’obiettivo di per sè è quello di tagliare i picchi glicemici intervenendo sulle curve post prandiali che si verificano dopo i pasti.
Tutti i libri di medicina che parlano da diabete spiegano che il danno da diabete è proporzionale alle aree create dal picco grafico dei vari picchi insulinici.
Esattamente come quelle che vedi qui sotto in foto.
Quando ho il sangue pieno di zuccheri, non sappiamo più dove metterli.
Grasso a dismisura, muscoli e tessuti chiusi a livello recettoriali.
Si legano allora assieme alle proteine plasmatiche ematiche, per esempio l’emoglobina, l’albumina, etc.
Quando misuriamo l’emoglobina glicata vediamo la “vita” del globulo rosso (i cosidetti AGEs, fattore di misurazione dell’invecchiamento biologico).
Se noi visualizziamo una proteina globulare, quando è glicata, va ad irritare le pareti vascolari.
La parete endoteliale vascolare ne risente della sua integrità, raschiata da queste proteine glicate.
Su questi solchi si depositano tutto quello che viaggia nel sangue, colesterolo, amminoacidi, etc.
Il diabete è il grande predisponente all’infarto; se poi ci aggiungiamo l’ipertensione ecco che diventiamo soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
A fronte di questo, il diabetico ha delle arterie parecchio “invecchiate”.
Queste molecole glicate vanno ad intasare anche i vasi più piccoli in maniera sistematica.
Le arterie più piccole nutrono la retina, e i vasi che portano ossigeno ai nervi con danno capillare sulla cecità e insensibilità nervosa con impotenza e nei piedi.
Da lì partono infezioni che il corpo non è più in grado di controllare, e le cicatrizzazione vengono danneggiate appunto da questi AGEs.
Il diabetico di tipo 2 peggiora la qualità di vita perchè diventa cieco, obeso, con problemi che possono arrivare addirittura all’amputazione.
Il ruolo dello stato
Per trattare questa malattia lo stato potrebbe…ma non fa!
La stampa, la televisione, sono totalmente nelle mani delle pubblicità di aziende farmaceutiche e aziende dolciarie con pubblicità di zuccheri, farine raffinate, dolci, merendine, creme al cioccolato.
Non vi fanno vedere come sono conciati i malati di diabete, fanno vedere la famiglia felice del mulino bianco che si riempie di zuccheri.
L’Italia è il quarto paese al mondo per obesità infantile, ovvero, i nostri figli.
Siamo il paese delle eccellenze, abbiamo i migliori allevamenti, i migliori salumi, l’olio, il parmigiano, e ancora altri.
Iniziare una politica seria di controllo del consumo di zuccheri risparmierebbe morti da eccesso alimentare e milioni di euro di spese farmaceutiche per curare questa malattia.
Basterebbe vietare le pubblicità dei cibi pieni zeppi di zuccheri, magari negli orari dove questi bambini guardano la tv.
Quando andiamo al supermercato invece…va beh, lasciamo perdere!
Se noi avessimo delle autorità politiche sane e trasparenti la situazione sanitarie della vera e proprio pandemia, legata all’eccesso di zuccheri, sarebbe migliore.
Alta la paura sul COVID-19, ma sulla pandemia da sindrome metabolica dovuta principalmente all’eccesso di zuccheri?
Ci sono innumerevoli dati scientifici che raccontano dei morti e della pessima qualità di vita dovuta alla disinformazione.
Cosa fare quando la glicemia è alta quindi?
Quello che puoi fare tu adesso, per difenderti da questi rischi, è stare attenta a delle buone abitudini da inserire nella tua quotidianità.
Una dieta corretta è una dieta che non prevede zuccheri aggiunti.
I nostri antenati si muovevano tutto il giorno, bruciavano molto di più rispetto a noi: è quello che devi fare anche tu.
L’esercizio fisico mirato, più l’attività fisica, sono l’arma numero uno gratuita che hai a tua disposizione per combattere l’insorgenza del diabete.
Basta divano, basta letto, anche perchè poi spesso viene associato ad un bel gelato o una bella merendina.
I carboidrati amidacei (pane, pasta, legumi) devono essere in stretta correlazione con il movimento che viene fatto ogni giorno.
Se non mi muovo, non mi servono.
Se sono un maratoneta, potrebbe servirmi un bel piattone di pasta (integrale, la qualità è importante).
Il movimento in generale è quello che decide quello che puoi consentirti in più.
La quantità di proteine deve essere commisurata alle misure dell’OMS: 1gr per kg per i sedentari, più 20% rispetto ai sedentari se sono uno sportivo.
100 grammi di pasta integrale sono già 10 grammi di proteine, quindi sappi che le proteine non sono solo in carne, uova, pesce, etc.
Se hai bisogno di far crescere anche la massa muscolare invece puoi salire anche a 1,5gr/kg di peso corporeo.
Il classico piatto di harvard comunque che prevede le proteine, le verdure ed i grassi in misura equa possono essere una soluzione per i pasti, che siano 3,4 o 5 al giorno.
Regolarsi in base al proprio movimento che faccio è il messaggio che deve passare comunque.
Occhio all’indice glicemico.
Quali sono i punti che devo rispettare in caso di glicemia alta?
La prima cosa che bisogna fare è attività fisica regolare, stimolando anche la resistenza leptinica e l’adiponectina, ormoni importanti nella regolazione dell’accumulo di acidi grassi.
La metformina, farmaco più famoso contro il diabete, non è comunque la soluzione.
Il suo meccanismo d’azione agisce esattamente come un insetticida.
Blocca la respirazione cellulare con una specificità di alcune cellule epatiche, con quindi effetti collaterali anche sul microbiota, non da poco.
Azione da soffocamento cellulare.
Agisci aumentando il dispendio calorico legato al metabolismo zuccherino, è stato dimostrato come questo migliori la sensibilità insulinica.
L’abbinamento di carboidrati e proteine aiuta in modo forte la curva glicemica a non avere i famosi picchi, frutta e verdura fresche e crude, e a colazione una bella fetta integrale con un composto di frutta, prendendo frutta matura e cucinandola.
Senza zuccheri aggiunti.
Nel pranzo metti un bel secondo con carne, uova o pesce, con i carboidrati amidacei da usare come un piccolo contorno.
Senza esercizio fisico comunque non si esce dal diabete.
Per integrare puoi usare un fitoterapico come la cannella che controlla la glicemia, l’acido lipoico, grande ossidante e regolatore della glicemia, i lupini che ultimamente sono studiati per questa capacità antidiabetica.
Il cromo è un oligoelemento che agisce nel sangue molto bene, l’inositolo (uno zucchero!) aiuta il fegato come rigeneratore cellulare.
Ora sai che il diabete di tipo 2 è una malattia molto pericolosa che è provocata dagli stili di vita sbagliati.
I nostri protocolli FITNESS 40+ PROGRAM con i quali operiamo a livello nazionali hanno una certa completezza da questo punto di vista e abbiamo persone che, quando indichiamo loro alcuni test preventivi, a volte scoprono di essere in una condizione pre diabetica e riusciamo ad intervenire in tempo modificando le loro abitudini.
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Dr. Davide Teggi
Docente AIF
Health Coach Antiaging
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