Come rimettersi in gioco a 40 anni?

Ci sono blocchi o ostacoli mentali ad un certo punto nella vita che ci chiedono di mettere un punto e re iniziare da capo.

Problemi personali, emotivi, piccoli o grandi che siano, o sofferenze legate alla gestione delle emozioni rispetto alla quotidianità arrivano ad essere particolarmente limitanti e arriviamo ad un momento nella nostra vita dove sentiamo la necessità di cambiare qualcosa.

Il 50% del nostro tempo lo dedichiamo a qualcosa che ci ruba energia e attenzione svuotandoci mentalmente, e poi di conseguenza, anche fisicamente.

Vuoi sapere cos’è?

I nostri pensieri. Le persone che pensano eccessivamente, sono anche quelle che “perfomano” peggio

Pensiamo troppo e male.

Questo è un grande problema quando cerchiamo il picco di benessere, perchè limita la nostra voglia di allenarci e perdere qualche chilo, ma soprattutto non ci fa vivere una vita di qualità.

Gli studi dicono che chi pensa troppo, non è felice.

Chi sta troppo nei propri pensieri si stacca dal proprio corpo e di conseguenza dai feedback propriocettivi di quello che succede attorno. Pensa a quando vai a fare una passeggiata in campagna. Ecco li, non riusciamo a goderci la bellezza della natura proprio per questo motivo.

Come si fa a trovare il coraggio di cambiare?

Chi pensa troppo tende a farlo perchè desidera che tutto sia come lui si immagine che dovrebbe essere: pensiamo per controllare la realtà!

L’attenzione per “l’ora”, la consapevolezza, se ne va perchè è ostacolata dai pensieri, anticipando quello che succederà.

Il nostro cervello è un simulatore, tende a cadere in errori e si perde la cosa più importante.

Vivere al meglio l’esperienza del momento, ovvero tutti i secondi preziosi della nostra vita.

Ti è mai capitato di parlare con una persona e non ricordarti nulla di quello che stava dicendo?

Tutti lo facciamo per la metà del nostro tempo. Tutti sappiamo che se stiamo attenti a quello che stiamo facendo in questo momento è meglio, ma non lo facciamo.

Come si formano queste mappe distorte?

Immaginiamo un bambino che non ha mai visto una fiamma. Si avvicina, la tocca. Si scotta.

Esperienza di primo livello, che passa dai sensi alla neocorteccia.

Il bambino non avrà più necessita di toccare altre volte il fuoco. Ecco come il cervello “simula”: lo fa per risparmiare energia.

La seconda volta che il bimbo vede la fiamma, non avrà bisogno di toccarla di nuovo per capire che scotta.

Via via che cresciamo iniziamo ad utilizzare queste mappe in modo ripetitivo, ci dimentichiamo del nostro corpo, abbandoniamo la nostra materialità, e questo ci fa entrare in un loop che ci avvolge in uno stato d’animo svuotato completamente.

Questo fenomeno accade ogni giorno, ogni ora.

Cosa posso fare a 40 anni?

Quando ci alleniamo perdiamo i particolari, lo facciamo tanto per fare, ci distacchiamo dal corpo perdendoci il momento presente.

E quando lo perdi, perdi energia e attenzione.

pensare troppo

Il modo migliore per gestire tutti i pensieri, le emozioni, i contenuti mentali non sta nell’analizzare quel contenuto ma il nostro rapporto con questa.

Cambiare vita con figli

Non stare ad analizzare quello che succede, mettilo da parte e continua a vivere quello che la vita ti porta.

Pensare troppo ci arrovella all’interno di questi problemi e ci stacchiamo dai nostri sensi.

Inevitabilmente entriamo in un circolo vizioso che ci porta dentro alla depressione.

Ora voglio aiutarti dandoti delle tecniche per mettere in senso piano questo loop mentale senza incappare in inutili virtuosismi mentali.

Vuoi provare ad applicarle fin da subito?

Prova a spostare l’attenzione sul piede destro e su quello sinistro.

Ecco, in questo momento sei più presente di qualche attimo fa. E’ possibile che tu sia diventato più presente non solo del tuo corpo, ma anche di quello che ci circonda.

Entrare nel proprio corpo è lo strumento che utilizza la cosiddetta mindfulness, o meglio, l’allenamento dell’attenzione.

Trae spunto dalla tradizione buddista. Quando il Buddha scopre questa tecnica di meditazione, dice “io voglio osservare la verità!”

Ovvero, sul respiro. La capacità di portare l’attenzione su quello che è qui e ora.

Molte persone sono convinte che la mindfulness sia una moda, in realtà è nata negli anni 70 e negli ultimi anni sono esplose.

Quali sono i suoi benefici?

La consapevolezza propriocettiva, nel campo dell’esercizio fisico, è importante perchè confondiamo la normativa propriocettiva con quello che sentiamo.

La differenza tra ciò come dovrei essere, e come mi sento realmente. Il classico esempio di un esercizio che svolgo, so come dovrei farlo, ma in realtà non è come siamo.

Gestire meglio le risorse energetiche giornaliere.

Migliora la resilienza, ci allontaniamo più velocemente dai periodi down dove andiamo più lenti di prima, alziamo meno pesi di prima, ci alleniamo per meno tempo.

Migliora la risposta al dolore ed il recupero.

Aumentano le difese immunitarie.

Favorisce la neuroplasticità. Le cellule si rinnovano, fanno turnover in modo più o meno lento in base all’età ed al tipo di cellula, che essa sia del fegato, o del muscolo.

Cosa vuol dire essere davvero presenti a se stessi?

mindfulness

La si definisce come la capacità di stare nel presente e senza giudicare. 

Portare l’attenzione ai sensi, unica cosa che ci connette con il qui e ora.

Se provi a dare attenzione ad un dito della tua mano e qualcuno ti chiama, ti squilla il telefono, o altro, lo percepisci in maniera diversa.

Prova a chiudere gli occhi e porta l’attenzione alle tue mani. Esplora i tuoi piedi e nota cosa succede. 

Per qualcuno sarà una tortura e giudicherà subito “ma cosa serve questa roba qua!”

In che direzione andare per iniziare una nuova vita?

Oppure stai pensando a quello che dovrai fare tra poco; o addirittura stai pensando che quello che ti sto dicendo di fare l’hai visto fare da altre parti.

Vedi? Non sei già più nel presente, sei nel futuro.

Quando pensiamo nel presente, il nostro cervello è più unito dal punto di vista elettrico.

La tecnica del respiro, è la capacità di osservarlo in modo intenzionale, rimanendo nel momento e senza giudicarlo.

Quando proverai a fare questo esercizio, sarai per il 90% del tempo nel passato, nelle preoccupazioni, o nel futuro; quel 10% ti darà invece una sensazione bellissima, che servirà per mettere in connessione tutte le parti del sistema nervoso con il tuo corpo e i suoi arti.

L’ultimo esercizio che ti propongo è quello del timbro.

Siediti su una sedia, appoggia i piedi bene a terra. Prova a chiudere gli occhi e, nel mentre, prova a notare come la tua mente come sia impossibilitata a stare ferma.

Inizierai a pensare “ma a cosa serve questa roba”. Ecco, tutti questi giudizi, timbrali, mettili da parte, e torna qui.

Ora pensa ai tuoi piedi, come arriva un giudizio, timbralo, e mettilo da parte.

Fai lo stesso con le tue mani, senti qual’è la più calda, qual’è il dito sul quale ti stai focalizzando e, se non stai facendo altri pensieri, congratulati con te stessa.

Se noti distrazioni, timbrale, riconoscile, e torna alla sensazione delle tue mani.

So che è difficile le prime volte, dedicaci anche solo 10 minuti, il tempo che vuoi, il tempo che basta per sentirti meglio più tardi.

Impara ad osservare le cose così come sono, qui ed ora.

Questo esercizio sembra una cavolata, in realtà è incredibilmente potente, attiva il circolo che vedi qua sotto.

malinoski

Quando ti accorgi che non capisci quello che leggi, come ti giudichi?

Ti tratti male!

Reinventarsi a 40 anni

In realtà, pratica gentilezza verso il tuo corpo e verso la tua mente. Se ogni volta che fai un’azione ti frusti, piano piano perderai la capacità di apprendere o di fare quel gesto.

Smettila di frustarti e accetta quello che accade. Questo si chiama impotenza appresa, sviluppare gli errori in modo sistematico.

Ripartiamo dal focus, arriviamo con l’attenzione sulla prestazione, la perdiamo e ci perdoniamo.

Se in questo momento ogni volta che ti perdi, lo noti, timbri e torni gentilmente qui, allora l’esperienza di leggere questo articolo sarà diversa.

Ovviamente questo vale in tutti i campi, sia chiaro.

La chiave di ogni motivazione è praticare l’auto gentilezza, è qualcosa di più.

La nostra mente è spesso in disordine, si critica più del dovuto per mille e mille motivi.

Tutto questo è il precursore per lo stato di flow, che tanto di voi già conoscono.

Quando abbiamo obiettivi chiari, feedback chiari, piacere intrinseco, una distorsione temporale e focus sul momento saremo in grado di vivere felici in ogni istante, di rimetterci in forma in poco tempo e di trovare uno stato elevato di benessere psicofisico.

Se vuoi ritrovare questo stadio perfetto  con un supporto uno dei nostri 12 professionisti della medicina antiaging italiana compila il form che trovi qui e condividi l’articolo sui social!

FITNESS 40+ PROGRAM

Dr. Davide Teggi

Docente AIF 

Chinesiologo antiaging

Founder Fitness 40+

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