Quando assumi bifosfonati, queste molecole si “incastrano” nel tessuto osseo e bloccano il turnover dei osteoclasti (le cellule che “demoliscono” l’osso vecchio).
Nel mascellare l’osso è molto vascolarizzato e subisce micro-traumi continui (masticazione, estrazioni dentarie).
Se il rimodellamento è fermo, qualsiasi ferita rimane “aperta”: il sangue non porta più abbastanza ossigeno, i batteri proliferano e l’osso inizia a morire.
Fattori di rischio: dosi alte endovena (oncologia), terapia > 3–5 anni, diabete, fumo, scarsa igiene orale, procedure dentarie invasive.
Tuttavia comunque, questo effetto collaterale è davvero rarissimo.
Lungo la diafisi del femore (metà-coscia) la struttura diventa meno elastica → il carico da camminata si concentra sempre negli stessi punti.
Risultato: una frattura “a stecca di bambù”, con dolore sordo settimane prima dell’evento.
Più comune in terapie > 5 anni, in donne minute, con carenza di vitamina D o uso cronico di corticosteroidi.
Per questo motivo i bisfosfonati gli specialisti li propongo per periodi massimi di 5 anni.
Dolori muscolo-scheletrici diffusi
Meccanismo ipotizzato: accumulo di pirofosfati e alterazione del metabolismo del calcio intracellulare → irritazione delle terminazioni nervose periostee.
Insorgenza rapida (24-72 h) dopo la prima dose; nella maggior parte dei casi regredisce, ma può cronicizzare.
«Se inizi, non smetti più» – da dove nasce questa convinzione?
Emivita lunghissima I bifosfonati restano “cementati” nell’osso anche 10–12 anni. Interrompere la somministrazione non significa eliminarli subito.
Effetto rebound. Con Denosumab, ad esempio, la sospensione improvvisa fa ripartire gli osteoclasti “a valanga” → picco di riassorbimento e fratture vertebrali multiple.
Linee guida caute. Molte società scientifiche preferiscono non rischiare: “meglio continuare finché il T-score è a rischio”. Questo crea la percezione di catene a vita.
Dissonanza col proprio corpo
Identità. Prendere un farmaco ritenuto comunemente “da anziani” a 50 anni confligge con l’immagine di sé.
Controllo. Sentirsi obbligati genera reattanza: «Non decido più io del mio corpo».
Equilibrio rischio/beneficio. Il paziente vive i benefici come astratti (una frattura che forse non avrai) e i rischi come concreti (dolore, denti che traballano).
Il risultato? Caccia alle alternative
Nutrizione funzionale
Ottimizzare proteine biodisponibili (0,8–1,5 g/kg), vitamine D + K2 e altri micronutrienti e macronutrienti fondamenti.
Ridurre fitati ossalati solo in chi ha introiti di calcio inferiore ai < 1000 mg/die.
Stimolo meccanico di forza
Carichi progressivi ≥ 80 % 1RM → stimolo osteoblastico via via Wnt/β-catenina.
Allenamento pliometrico controllato per aumentare strain rate (il “picco” che accende i sensori dell’osso).
Ambiente ormonale
Gestione stress/cortisolo, sonno profondo (GH) e sufficiente grasso essenziale per una buona salute metabolica senza aumentare lo stress ossidativo
Monitoraggio avanzato
Marcatore come CTX/P1NP ogni 6 mesi → “dashboard” personale prima di decidere su farmaco-holiday o switch a terapia anabolica (teriparatide, abaloparatide).
Il “per sempre” è spesso una scorciatoia comunicativa che genera ansia e abbandono della terapia. Con dati alla mano, piano di carico e nutrizione su misura, molte persone possono ridurre durata e dose (drug holiday controllata) oppure posticipare l’avvio del farmaco senza aumentare il rischio di frattura.
Obbligo percepito: “se inizi non smetti più”.
Dissonanza col proprio corpo: curarsi sì, ma non a qualunque prezzo.
Risultato? Cresce la ricerca di alternative nutrizionali, funzionali e ambientali. Ecco cosa vale davvero la pena di valutare.
Se vuoi fare il salto di qualità negli allenamenti e capire come aumentare la massa ossea senza farmaci leggi anche >>allenamento con osteoporosi
Il “triangolo” di base: Vitamina D + Calcio + Vitamina K₂
Nutriente
Perché è cruciale
Fonti sicure
Vitamina D
• Attiva i trasportatori intestinali del Ca²⁺ • Modula oltre 200 geni del rimodellamento osseo
Sole 15-20 min/gg Pesce grasso, tuorlo, olio di fegato di merluzzo Supplemento se 25-OH-D < 30 ng/mL
RCT Giappone, 244 donne post-meno: MK-4 45 mg/die per 24 mesi → BMD femore +2,6 % vs placebo che perdeva –2,3 % sciencedirect.com
Studio europeo su MK-7 180 µg/die, 3 anni: miglior carbossilazione osteocalcina +38 %, rigidità arteriosa –12 % studio su Nature
Vitamin K & osteocalcina “non carboxylated” (ucOC) Livelli alti di ucOC raddoppiano il turnover e prevedono perdita di 0,7 % di BMD l’anno
Perché il mix è più potente del singolo
Biochimica semplificata
Vitamina D ↑ trascrizione della calbindina-D9k → più Ca²⁺ passa l’enterocita.
Calcio arriva nel sangue ionizzato, ma senza K₂ rischia di finire nelle placche arteriose.
K₂ aggiunge il “GPS” (carbossila i residui di glutammato dell’osteocalcina) e fissa il minerale nel tessuto trabecolare.
Sinergia provata In uno studio crossover, D + Ca senza K₂ ha aumentato la calcemìa del 9 %, ma l’escrezione urinaria di Ca è salita del 12 %. Inserendo K₂, la ritenzione ossea è cresciuta del 17 %.
Gli errori più comuni (e come metterci subito una pezza)
Prendere sole soltanto d’estate. In autunno-inverno la vitamina D precipita facilmente sotto i 15 ng/mL. Il rimedio è semplice: micro-esposizioni quotidiane da 15-20 minuti, braccia o gambe scoperte, più un controllo del 25-OH-D ogni sei mesi.
Affidarsi ai soli latticini per il calcio. Molti li digeriscono a fatica, altri temono il “carico acido”. Alterna quindi acque calciche (oltre 300 mg Ca/L) e verdure crucifere; aggiungi sesamo o alghe per garantire il fabbisogno senza stressare lo stomaco.
Dimenticarsi della vitamina K₂. Senza K₂ il calcio resta “vagante” e può fissarsi dove non deve, arterie comprese. Porta in tavola fermentati ricchi di K₂ (natto, tempeh, formaggi a latte crudo) tre-quattro volte a settimana; se i conti non tornano, integra MK-7 fino a 90 µg al giorno.
Le domande che ricevo più spesso
“Posso spararmi un mega-bolo di vitamina D una volta al mese e stare a posto?” Le dosi > 100 000 IU mensili creano picchi seguiti da bruschi cali e non riducono il rischio di fratture. Molto meglio 1 000–2 000 IU al giorno, costanti.
“Seguendo una dieta vegana rischio la carenza di calcio?” No, se pianifichi bene: acqua calcica, tahin, tofu coagulato con solfato di calcio e cavolo riccio (150 mg a tazza) coprono tranquillamente il fabbisogno.
“La K₂ è sicura se prendo anticoagulanti?” Attenzione: la K₂ antagonizza i dicumarolici (warfarin & co.). Se assumi questi farmaci, parlane con il medico prima di integrare.
“Quando vedrò un miglioramento sulla MOC?” La densità minerale (BMD) risponde in 8-18 mesi. Nel frattempo puoi monitorare i marker di turnover (CTx, P1NP) dopo 3-6 mesi per avere un feedback rapido.
La vitamina D mette il calcio in circolo, la K₂ gli fa trovare casa nell’osso e il calcio… deve già essere disponibile. Se manca uno solo di questi tre pilastri, l’integrazione traballa come un tavolo a cui è stata tolta una gamba.
L’altra faccia del calcio
(…quella che nessuno ti racconta in ambulatorio)
Proteine animali in eccesso
Uno studio NIH su 1 103 donne post-menopausa: raddoppiare l’apporto di carne da ~35 g a ~78 g/die ↑ il calcio urinario del +50 %
Ogni 10 g di proteine animali extra ⇒ +2,5 mg di Ca che scivolano via
Perché? Il metabolismo degli amminoacidi solforati (metionina, cisteina) genera acido solforico. Per tamponarlo il rene butta fuori calcio come “antidoto”.
Sale raffinato.
1 g di sodio (≈ 2,5 g di sale da cucina) si porta dietro 1 mg di calcio nelle urine.
Le diete occidentali arrivano facilmente a 9-10 g di sale/die → fuga di 50-60 mg Ca quotidiani. È come perdere mezzo bicchiere di “latte osseo” al giorno.
Caffè & bibite gassate fosforiche.
Caffè: 1 tazza da 100 mg caffeina = -3 mg Ca nelle quattro ore successive.
Cola: studio Framingham Offspring (2 500 soggetti) → chi beve cola quotidiana ha BMD femorale -4 % rispetto a chi la assume <1 volta/mese. Colpa dell’acido fosforico che sbilancia il rapporto Ca/P.
Contromossa rapida
Bilancia le proteine: 60 % vegetali, 40 % animali
Sale smart: spezie, erbe, gomasio; mantieni <2 g/die.
Infiammazione silente: il contributo all’insorgenza di fratture – Cos’è?
Un fuoco di basso grado che non senti, ma che “rosicchia” le ossa 24 h su 24.
• CRP alta (>3 mg/L) = densità minerale più bassa del 4-6 % nelle donne post-menopausa. • Ogni aumento di 1 pg/mL di IL-6 → +14 % rischio frattura di femore.
Quando riempi il piatto di zuccheri in maniera eccessiiva, fritti o grassi trans, non stai soltanto alzando le calorie: stai fabbricando AGE, molecole di “glicazione” che attivano NF-κB, il grande interruttore dell’infiammazione.
Risultato: gli osteoclasti – i “demolitori” del tessuto osseo – partono a razzo e scavano più velocemente di quanto gli osteoblasti riescano a costruire.
Se poi l’intestino perde tenuta – il famoso leaky gut che può comparire dopo anni di glutine mal tollerato, latticini problematici o allergia al nichel – le endotossine (LPS) entrano in circolo. È come gettare benzina sul fuoco: si crea un’infiammazione sistemica e l’assorbimento di calcio e magnesio crolla.
A peggiorare il quadro c’è la disbiosi: i batteri buoni che producono vitamina K₂ (il “GPS” che parcheggia il calcio nelle ossa) diminuiscono. Il calcio resta in giro – vaga nei tessuti molli – e le ossa perdono densità.
Infine, i metalli pesanti. Piombo, mercurio, alluminio possono sostituirsi agli ioni calcio dentro la matrice minerale. È come cementare un muro con sabbia al posto della calce: fragile per definizione.
Morale: quando l’intestino brucia in silenzio, l’osso… evapora.
4 leve naturali che la ricerca sta prendendo sul serio
Esercizio “osteogenico”. Pesi progressivi, salti controllati, pedana vibrante a 30 Hz tre volte a settimana. Meta-analysis (86 trial): –23 % rischio frattura totale e +1-3 % di densità ossea annuale nelle donne in post-menopausa.
Gestione dello stress. Yoga due volte a settimana, respirazione 5-5-5, sonno profondo di 7-8 ore. Abbassare il cortisolo sotto i 12 µg/dL al mattino riduce i marker di riassorbimento osseo (CTx) del 18 % in 8 settimane.
Detossificazione dei metalli. Zeolite clinoptilolite 1 g due volte al giorno, chlorella 3 g/die, sauna a infrarossi due volte a settimana. Trial 2022: il piombo ematico scende del 21 % in tre mesi, mentre l’osteocalcina “attivata” sale dell’11 %.
Fitoterapia mirata. Curcuma (1 g di curcuminoidi al 95 %), Boswellia (AKBA 100 mg), MSM 1,5 g, glucosamina e condroitina. Studi in vitro: TNF-α e IL-1β giù del 25 %; in vivo la BMD femorale cresce dello 0,9 % in sei mesi.
Insomma..
Spegni il fuoco con cibo vero e batteri intestinali amici.
Dai uno shock buono alle ossa: pesi, salti, vibrazione.
Abbassa il cortisolo: respira, dormi, rallenta.
Svuota il secchio dei metalli pesanti.
Irriga di fitonutrienti anti-citochina ogni giorno.
Risultato? Gli osteoclasti si mettono a cuccia, gli osteoblasti tornano a “murare” calcio dove serve. La biochimica gioca finalmente dalla tua parte… quando il tuo stile di vita parla la sua lingua.
Qualche dato statico
Framingham Study: > 3 caffè/die = rischio frattura collo femore +30 % nelle donne
Studio Harvard (77 761 donne, 12 anni): ≥ 3 bicchieri di latte/die ↑ incidenza fratture rispetto a consumo basso
Analisi protein load: diete occidentali ricche di carne lavorta correlano con maggiore prevalenza di fratture d’anca rispetto alle culture a base vegetale
(Traduzione: non basta “più latte”, serve ecosistema intestino-muscolo-ormoni in equilibrio).
FAQ lampo
1. Posso invertire l’osteoporosi solo con integratori? Puoi rallentare e, in alcuni casi iniziali, guadagnare densità. Ma senza carico meccanico l’osso non riceve il segnale.
2. Latte e formaggi sono indispensabili? No. Il calcio vegetale è biodisponibile se il tuo intestino funziona. Il segreto è l’equilibrio acido-base, non la fonte.
3. Meglio DXA o REMS? DXA resta gold-standard ma REMS sfrutta gli ultrasuoni, zero radiazioni e valuta qualità trabecolare: ottimo per follow-up ravvicinato.
4. Se smetto i bifosfonati l’osso crolla? Dopo 3-5 anni l’effetto “coda” dura fino a 18 mesi. In quel periodo serve programmazione: vit D/K, carico, check-up, eventualmente switch a terapia anabolica.
5. Vitamina K₂ è pericolosa se assumo anticoagulanti? Attenzione: interagisce con i cumarinici. Parla prima con il tuo medico; spesso basta aggiustare il dosaggio.
Il farmaco è un tassello, non il mosaico. Chiedi al nostro specialista un piano che parta da qui. Perché la salute delle tue ossa è un “workout” quotidiano, non una pillola eterna.
Ascolta il video qua sotto con la testimonianza di Antonella per capire come abbiamo aiutato tante donne a regredire l’osteoporosi.