In questo articolo troverai:
Non fa rumore. Non fa male.
Finché non ti rompi.
E allora è troppo tardi.
L’osteoporosi è una malattia silenziosa che colpisce oltre 200 milioni di persone nel mondo. Solo in Italia, ne soffrono circa 5 milioni di individui, in gran parte donne post-menopausa.
Secondo la International Osteoporosis Foundation, 1 donna su 3 e 1 uomo su 5 sopra i 50 anni subirà una frattura osteoporotica. Ogni 3 secondi avviene una frattura legata all’osteoporosi nel mondo.
E la cosa peggiore?
Solo 1 frattura vertebrale su 3 viene diagnosticata. Le altre? Ignorate. Trattate come “normali dolori da età”.
Le linee guida parlano chiaro: bisfosfonati, denosumab, teriparatide, estrogeni.
Eppure l’aderenza alla terapia è bassa, e la paura per gli effetti collaterali (es. osteonecrosi mandibolare, fratture atipiche) è reale.
In questo studio viene discusso l’efficacia dell’alendronato
Il paradosso?
Nonostante i bisfosfonati riducano il rischio fratturativo del 50%, il loro utilizzo è in drastico calo negli ultimi anni.
Molti medici hanno paura.
Non aggiornano le conoscenze.
E intanto le donne restano senza alternative.
Negli ultimi anni, la scienza ha acceso i riflettori sul “gut-bone axis”.
Sì, l’intestino dialoga direttamente con le tue ossa.
Il microbiota intestinale, con oltre 10⁴⁴ microorganismi, produce sostanze in grado di:
Uno studio del 2025 pubblicato su Gut Microbes ha dimostrato che alterazioni nel microbiota sono correlate negativamente con la densità minerale ossea (T-score).
E sai cosa cambia tutto?
Le metaboliti che questi batteri producono: SCFA.
Gli Short-Chain Fatty Acids (SCFA) – come acetato, propionato e butirrato – sono prodotte dalla fermentazione di fibre indigeribili da parte dei batteri buoni del tuo intestino.
Ecco cosa fanno per le ossa:
Uno studio del 2024 (Zeng et al.) ha mostrato che:
📈 Butirrato e propionato aumentano la massa ossea in topi osteoporotici
📉 Inibiscono geni-chiave per la formazione degli osteoclasti, come TRAF6 e NFATc1
⚙️ Attivano segnali intracellulari (GPR41, GPR43) che modulano infiammazione e ormoni
In pratica?
Gli SCFA fanno due cose insieme: bloccano chi distrugge, stimolano chi costruisce.
Guarda la testimonianza di Antonella che ha seguito il nostro percorso di rinascita e ha ottenuto il miglioramento dell’osteoporosi senza farmaci.
Lattobacilli, Bifidobatteri, Akkermansia.
I probiotici giusti cambiano la composizione del microbiota e aumentano la produzione di SCFA.
In uno studio clinico su 90 donne, il probiotico Lactobacillus reuteri 6475 ha rallentato la perdita ossea e aumentato la ricchezza genetica del microbiota.
Altra strategia? Il trapianto fecale (FMT): nei topi, ha ripristinato l’equilibrio microbico, ridotto l’infiammazione intestinale e fermato la perdita ossea da estrogeni.
In un modello murino ovariectomizzato (menopausa indotta), la somministrazione di SCFA ha:
E nei modelli umani?
Studi preliminari in donne post-menopausa mostrano miglioramento dei marker di turnover osseo dopo supplementazione con fibre prebiotiche fermentabili.
Qual è la direzione?
Ma attenzione: non tutti i probiotici sono uguali, e nemmeno tutte le fibre.
Serve una valutazione clinica personalizzata.
Leggi anche >>dieta per osteoporosi e carenza di proteine
La scienza ha parlato.
Ora tocca a noi ascoltare.
Gli SCFA rappresentano una frontiera naturale e potente nella prevenzione e gestione dell’osteoporosi.
Non sostituiscono i farmaci, ma possono amplificare i risultati, ridurre il rischio fratturativo e migliorare la qualità della vita.
E no, non serve aspettare l’osteoporosi per agire.
Ogni donna dovrebbe iniziare prima della frattura.
Perché quando arriva… spesso è troppo tardi.
Ti piacerebbe capire se il tuo microbiota ti sta sabotando le ossa?
Scrivici su WhatsApp >> 3335092156
Possiamo analizzare insieme il tuo profilo, dopo un’attenta anamnesi con la nostra nutrizionista e prepararti un percorso su misura. Se necessario, andremo a fare anche dei test per capire insieme se le problematiche intestinali nel tuo caso sono il nostro punto di partenza.
Leggi anche >> Dieta chetogenica per l’osteoporosi: linee guida 2025
Fonti scientifiche
Gut microbiota and microbial metabolites for osteoporosis
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