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L’integrazione funzionale è molto importante quando ci troviamo di fronte a una disfunzione tiroidea, sia che ci troviamo a parlare di ipotiroidismo, sia quando parliamo invece di ipertiroidismo.
Indipendentemente dall’associazione con una cura farmacologica, il ripristino dell’equilibrio ormonale e psicofisico va sempre associato ad una alimentazione funzionale e a un’integrazione estremamente personalizzata ove necessario, in relazione ad una classificazione basata sulla conoscenza dei biotipi.
Questa strategia va sempre comunque discussa con il proprio medico curante ed eventualmente l’endocrinologo presso il quale ci siamo affidati.
Quando parliamo di medicina anti-aging dobbiamo tener presente che l’approccio nutraceutico per guarire dalla disfunzione tiroidea deve essere pensato esattamente come la terapia farmacologica.
I principali integratori naturali utilizzati per dare un supporto forte alla tiroide puntano principalmente a favorire il riequilibrio ormonale, ridurre l’incidenza dei sintomi come stanchezza, ansia, astenia, Il sonno Disturbato e altri.
Le quantità, sempre sotto lo stretto controllo medico, devono essere in linea con quella che sono le etichette e le direttive introdotte dal Ministero della Salute.
Uno degli scopi dell’ articolo è quello di fare chiarezza sul loro utilizzo e soprattutto salvaguardare la vostra conoscenza in modo che non si basi su articoli o materiale trovato sul web che abbia fini di marketing più che di informazione e divulgazione scientifica.
Quando parliamo di integratori fitoterapici, amminoacidi, oligoelementi, vitamine, dobbiamo tenere presente che una loro integrazione selvaggia può portare anche effetti controproducenti e gravi danni al metabolismo.
All’interno dei nostri percorsi i consigli sul loro utilizzo sono basati su 4 profili costituzionali, ovvero sulle differenze personali che variano non solo in base alla distribuzione del tessuto adiposo o alla funzionalità dei vari organi interni, ma anche ad una diversa forma caratteriale e d’approccio alla vita.
Pensiamo a un soggetto particolarmente stressato: è un iperattivo con uno stato leggermente ansioso di base, al quale vengono proposti integratori come per esempio i simpaticotonici che enfatizzano questo squilibrio catabolico che va a peggiorare lo stato fisico.
Ecco come un’integrazione che va a favorire una stimolazione eccessiva del sistema eccitatorio, in un soggetto che già lo è abbastanza, può portare gravi danni con un peggioramento della disfunzione tiroidea.
Quindi l’intento sarà quello di migliorare e ottimizzare le funzioni metaboliche è in parallelo farti sentire meglio, più serena e soprattutto favorire i processi di riequilibrio del peso.
Citerò parecchie molecole utili e non sarà solo un mero elenco come trovi in giro, ma un’attenta selezione di quelli che ho trovato nella mia esperienza sul campo più utili in relazione alle diversità che mi sono trovato di fronte.
Per comodità suddividerò l’integrazione secondo:
Ho già esposto in tanti articoli l’importanza di avere un equilibrio del microbiota intestinale per ripristinare la salute metabolico-ormonale.
La vitamina D e la vitamina A sono molto importanti per la persona che soffre di una condizione clinica legata ad un malfunzionamento tiroideo.
In particolare oggi stiamo troppo poco all’aria aperta e consumiamo pochi alimenti ricchi di vitamina D.
La sua disponibilità per l’organismo non dipende però soltanto da quanta se ne introduce.
Infatti, l’assorbimento della vitamina D può variare considerevolmente a seconda di molti fattori quali la forma molecolare assunta, la composizione dei cibi, eventuali disbiosi in atto o sindromi come la leaky gut, l’infiammazione sistemica generale e altri fattori associati come per esempio l’obesità.
Da ricordare che l’integrazione di vitamina D va sempre sostenuta in concomitanza di un grasso alimentare (es. cucchiaino d’olio EVO), per favorirne l’assorbimento.
Un aiuto per rendere la vitamina D ancora più al servizio del nostro organismo potrebbe venire da particolari ceppi batterici (probiotici) in grado di interagire con sostanze lipidiche aumentando, per esempio, la solubilità.
L’accoppiata n-acetilcisteina-cardomarano sono un’ottima sinergia per la detossificazione epatica.
Utili anche per combattere l’invecchiamento cellulare precoce indotto da un aumentato stress ossidativo, classico per esempio nelle disfunzionalità tiroideee, gli omega 3, il coenzima Q10.
I benefici di un protocollo integrativo funzionale personalizzato, come quelli che tendo a consigliare sotto stesso controllo medico, si hanno anche dopo solo 30-45 giorni dall’inizio del trattamento.
Qui puoi iniziare compilando la tua candidatura nel form che trovi in questa pagina dedicata a chi soffre di disfunzioni tiroidee.
Ritroviamo piante molto utili per il rallentamento e riequilibrio della funzione tiroidea come la melissa (buona anche per ipotiroidismo), biancospino con inibizione della tiroideoperossidasi, vitamina C e D (dosaggi che vanno da un minimo di 1 gr e 2 mila unità), la carnitina che aiuta a ridurre l’impatto dell’ipertiroidismo su sonno e stati agitati. Il dosaggio può essere di 1 grammo.
Due piante tra le più efficaci sono il Lycopus e Leonurus cardiaca, la prima utile anche con condizione di morbo di Graves.
Tra i migliori integratori per la condizione di ipotiroidismo ritroviamo oligo elementi fondamentali come per esempio il selenio e lo iodio. Rientrano come elemento indispensabile per gli enzimi che producono gli ormoni tiroidei. in particolare L-seleniometionina è la forma migliore. Il dosaggio, come indicato nelle linee guida, va da 50-200 mcg giornalieri. Per lo iodio invece il sale proveniente dalla dieta deve essere iodato.
Un’altra oligoelemento per la sintesi degli ormoni tiroidei è lo zinco e il ferro, con dosaggi che non devono comunque superare la quota rispettivamente di 150mg e 30mg.
Per favorire il sonno e un equilibrio dello stato nervoso propongo anche il magnesio solfato o citrato, due forme con una buona biodisponibilità.
L’integrazione di un amminoacido molto importante per la formazione degli ormoni tiroidei come la tirosina, presente soprattutto nelle proteine provenienti dalla dieta, è indicato con situazione di ipotiroidismo.
La forskolina favorisce reazioni enzimatiche di attivazione adenosina monofosfato ciclica, utile per aumentare la termogenesi e l’attivazione della forma attiva degli ormoni tiroidei. Stesso discorso vale per il guggul, stimolatore della sintesi degli ormoni tiroidei e il maitake (un fungo utile per la gestione del peso forma).
Tra questi due funghi molto efficaci sono lo shiitake, l’agaricus blazei, il polyporus e il reishi, funghi dalle grandi proprietà energetiche per supportare il sistema immunitario. Due grandi antinfiammatori sono la curcumina da prendere con piperina e il resveratrolo, come anche l’ N-acetilcisteina e l’acido alfa lipoico, dotati anche di proprietà antiossidanti e rigenerative.
La lattoferrina è un altro potente antinfiammatorio, immunostimolante e antiossidante utile per la barriera delle mucose intestinale, come l’alfa lattoalbumina, la quercetina e la glutammina. Non voglio dimenticare i potentissimi acidi grassi a catena corta, che vengono “nutriti” dai FOS, frutto oligo saccaridi.
In base al caso specifico, per la ripopolazione delle “tribù intestinali”, ci sono i probiotici, che vanno studiati da un professionista della nutrizione dove aver fatto un reset iniziale con l’esclusione di categorie di alimenti che di solito provocano un peggioramento della salute gastrointestinale.
La famiglia dei lattobacilli per esempio aiutano nella produzione di vitamina K e per aumentare il potere digestivo e protettivo del sistema immunitario. Ma non solo, ricordo anche la famiglia dei bifidobatteri che hanno un grande potere anti infiammatorio.
I nutraceutici che andrò a citare hanno una doppia azione, in pratica vanno a rimodulare la produzione di tutti quegli ormoni coinvolti nel sistema simpatico. Rimodulare significa riportare nei range normali quando ci troviamo in condizioni di secrezione ridotta oppure secrezione aumentata.
Tra gli integratori utilizzati per contrastare gli effetti negativi dello stress non possiamo non citare fitoterapici adattogeni con proprietà toniche, che migliorano le condizioni psicofisiche e organiche Generali quando ci troviamo di fronte a uno stress particolare. Qua possiamo parlare del ashwagandha, un fitoestratto immunomodulante e antiossidante, con proprietà protettive a livello cardiovascolare. Questa sostanza ha un effetto no tropico, che aumenta le capacità cognitive di concentrazione di memoria e modula l’umore. nello specifico inibisce I recettori dopaminergici, iper attivati quando siamo in una condizione di stress.
Altri integratori interessanti, che favoriscono il rilassamento, la calma vigile e il sonno ristoratore sono la melatonina, la teanina, il biancospino, la passiflora, la valeriana e la Melissa. Mi sento di citare anche la griffonia, ricca di idrossitriptofano, precursore della serotonina, che è precursore poi anche della melatonina. Agisce anch’esso sull’umore e sulla stanchezza. Un altro fitoterapico interessante che agisce sull’umore e la resistenza allo stress è la Rhodiola rosea. È da preferire in condizioni di ipertiroidismo perché tende a ridurre gli stati di tachicardia.
Sappiamo bene come le condizioni di stress inducono un calo delle difese immunitarie, per questo due funghi come il Reishi e il Cordyceps sono molto utili punto in particolare il Reishi aumenta l’energia quotidiana; il Cordyceps è utile quando ci troviamo in presenza di sudorazioni notturne, anche dovute alla menopausa stati febbrili, astenie, disfunzioni renali e soprattutto problemi sessuali.
Ogni persona deve valutare insieme al medico o all’endocrinologo di riferimento l’eventuale protocollo integrativo personalizzato. All’interno dei nostri percorsi di rinascita, ove ve ne sia verificata necessità, proponiamo senza alcun legame o scopo commerciale l’utilizzo di uno o più integratori sopracitati.
Faccio presente che l’integrazione è solo la punta dell’iceberg e non può da sola aiutarti a ritrovare la serenità.
Ci sono altri 9 fattori chiave, come per esempio un’alimentazione ad alto potere nutritivo e un’attività fisica biotipizzata sulla costituzione fisica, che aiuta a rimettere in moto quella macchina perfetta che è il corpo umano, mandando i segnali corretti al nostro ipotalamo, direttore d’orchestra che comanda dall’alto la produzione ideale degli ormoni tiroidei.
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