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L’ipotiroidismo colpisce più di persona su 6. In Italia siamo a 6 milioni di persone!
E’ una patologia molto frequente, come l’ipertiroidismo che colpisce 1 persona su 100.
Le disfunzioni tiroidee, oltre ad avere conseguenze molto gravi a livello cardiovascolare, riducono la performance fisica e mentale con riduzione della capacità lavorativa e alla base dei problemi di coppia.
La stanchezza, la debolezza muscolare, e altro. Non è l’ipotiroidismo causa dell’obesità però.
E’ un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, fa aumentare il colesterolo circolante nel sangue, lieve aumento della pressione minima, come reazione della capacità di produrre “calore” da parte dell’organismo.
L’ipertiroidismo ha in comune la stanchezza inspiegata, come manifestazione principale delle disfunzioni tiroidee.
Se associata a nervosismo, ansia, palpitazioni, l’insieme delle cose fa capire che c’è qualcosa che non va.
L’ipertiroidismo può colpire anche altri distretti, soprattutto per colpa del sistema immunitario che aggredisce non solo la tiroide ma anche alle strutture che stanno dietro l’occhio, causando una visione difficile (diplopia).
Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per queste manifestazioni oculari in caso di ipertiroidismo.
Le malattie tiroidee sono più frequenti nel sesso femminile per ragioni ormonali, genetico, ambientali, la gravidanza. Quest’ultima porta la tiroide a lavorare ad un’intensità superiore, ed è uno stress forte come per esempio la carenza di iodio.
La tiroide tende a crescere di più e a formare dei noduli.
Oggi è in vigore una profilassi per la carenza di iodio.
Il ministero obbligano i punti di vendita a vendere il sale addizionato di iodio.
L’Italia ancora oggi è un pochino carente da questo punto di vista, soprattutto sotto il profilo nutrizionale del mangime dato agli animali che ci mangiamo tutti i giorni.
L’ormone tiroideo è essenziale per lo sviluppo intellettivo e le performance di tutti i giorni.
Negli adulti la necessità è di circa 130mg, ed è bassa in Italia rispetto al periodo di gravidanza e allattamento (deve superare i 200mg).
Qui è raccomandabile integrare per garantire un arrivo sufficente di iodio al feto e al bambino. Prediligere il pesce marino, le alghe (occhio per le persone con noduli).
La nostra tiroide perchè funzioni al meglio è quello di usare il sale iodato (non troppo eh!), salare normalmente.
L’uso di ecografie ha portato ad un aumento di diagnosi di noduli, frequente anche nei controllo di ecocolordoppler.
I noduli vengono rilevati nel 20% della popolazione, dopo i 50 anni 1 donna su 2 ha un nodulo tiroideo. Solo il 3% dei noduli sono maligni!
Se anche fossero maligni, hanno una bassa aggressività con una sopravvivenza superiore all’85% ai 5 anni.
I decessi sono meno dell’1% di tutte le neoplasie. Quindi state tranquilli con i noduli alla tiroide.
Negli ultimi anni progressivo aumento nella diagnosi di tumori maligni, del carcinoma papillare, e quello che ha la prognosi migliore.
Ad oggi è il secondo tumore nella donna dopo quello alla mammella, nella forma di microcarcinoma.
Verrà poi dosato il TSH, ormone ipofisario che regola la funzionalità della tiroide, gli anticorpi anti tiroide e della calcitonina che è un marcatore di un tumore molto raro tiroideo.
L’ecografia è importante per selezionare quali nomi sottoporre all’esame citologico (l’ago aspirato) per vedere le caratteristiche del nodulo stesso.
Dalla cellula tiroidea arrivano delle mutazioni genetiche che danno idea di un tumore maligno, se non ci sono è un nodulo (probabilmente) benigno.
Le patologie tiroidee sono diffuse da secoli. La qualità degli interventi è più elevata in quei centri dove ci sono alti volumi di operazioni.
Le malattie tiroidee sono croniche e nella maggior parte dei casi vanno avanti per tanto tempo se non per tutta la vita.
L’obiettivo è quello di curarle o evitare l’insorgenza con la giusta attenzione allo stile di vita mediante l’alimentazione funzionale, l’esercizio fisico quotidiano, la meditazione, la riduzione dell’esposizione agli agenti inquinanti e tanto altro che insegniamo all’interno dei nostri percorsi di rinascita dedicati.
La giornata mondiale della tiroide 2022 è stata importante perché ha smascherato tutti i falsi miti che girano attorno alle patologie e alle disfunzioni legate all’asse ipotalamo ipofisi tiroide.
Il mare NON fa bene alla tiroide. Mare o montagna non cambia niente, dipende da quello che uno mangia, non da quello che uno respira.
Quello serve solo per disinfettare le vie aeree, ma non è il modo con il quale introduciamo lo iodio necessario a formare gli ormoni tiroidei.
No, non è uno nodulo sospetto. Controllare ogni 2 o 3 anni l’ecografia e il TSH, tutto lì.
Come già detto prima, soprattutto gli alimenti che contengono troppo iodio, in particolare le alghe.
Il problema è soprattutto dato dalle alghe secche. Oltre alle alghe, dobbiamo stare attenti ad alcuni disinfettanti di uso comune, che applicati sulla cute possono dare un’eccessiva dose di iodio. A volte si è visto togliere completamente la soia, in realtà può interferire con l’assorbimento di ormone esogeno in una terapia.
Se siamo in presenza di terapia con levotiroxina, specialmente con compresse, attenzione agli alimenti integrali, la soia, la crusca. Anche il ferro, il calcio e i gastroprotettori vanno assunti distanti dalla levotiroxina.
No, con ipotiroidismo autoimmune soprattutto, gli integratori non sono sufficienti spesso per combattere il problema. La tiroide è già stata parzialmente distrutta, e anche dandogli più substrato non la facciamo funzionare di più.
Iodio e selenio sono d’aiuto quando siamo di fronte alle forme dove non c’è ancora una chiara disfunzione. Qui possono aiutare a ritardare l’intervento con la terapia sostitutiva, ma non quando c’è già il valore di TSH superiore alla norma.
No, ma lo stress è l’evento scatenante delle patologie autoimmuni. C’è una certa ereditarietà, nei momenti nei quali si attivano che collima con eventi stressanti spesso traumatici nella vita della persona.
Assolutamente no. Bisognerà magari discutere dopo l’intervento chirurgico sul timing per un eventuale radioterapia successiva.
Non c’è un’età precisa, ma sicuramente ci sono delle persone con le quali c’è maggiore predisposizione per familiarità o per certi periodi delicati di vita, come per esempio la gravidanza, in cui è più appropriato controllare il TSH. Sempre però focalizzandoci su determinati fattori di rischio presenti.
Non tutte le donne in menopausa sviluppano una patologia tiroidea, vale comunque controllare almeno una volta la funzione tiroidea oppure con un’ecografia per controllare l’eventuale presenza di noduli tiroidei. Spesso sono noduli comunque benigni.
Dipende dalla causa. La causa più frequente è la malattia di Basedow, gli anticorpi possono dare disfunzioni tiroidee anche al feto passando la placenta. Possono avere importanza anche dopo la nascita, l’effetto degli anticorpi durerà anche dopo.
La vitamina D può associarsi a disfunzioni del sistema immunitario, in alcune patologie autoimmuni sembra che ci sia un’incidenza maggiore con pazienti con vitamina D bassa. La supplementazione va fatta dall’endocrinologo con la presenza dei fattori di rischio.
Quando una persona fa la terapia con levotiroxina la mattina vanno evitati integratori che contengano calcio e ferro, perché interferiscono molto con la capacità d’assorbimento.
Esistono formulazioni liquide, ma anch’esse vanno assunte la mattina a digiuno. Possono essere assunte di notte, se sono passate almeno 4-5 ore la cena. Così potrai fare colazione tranquillamente la mattina.
Il problema principale è chi cambia le abitudini. Il medico tara il dosaggio sulle abitudini, colazione compresa. Se la persona cambia la qualità e la quantità della colazione, deve comunicare la cosa al medico.
Dipende dalle dimensioni della tiroide, anche la risposta terapeutica può esser poco adeguata. La scelta è legata alle dimensioni della tiroide. Anche nei ragazzi non va demonizzata la terapia radiometabolica, come alternativa all’intervento chirurgico.
No. E’ un valore normale, anche se esistono alcune condizioni con autoimmunità tiroidea dove la tiroide “non ce la fa”, magari latente. In presenza di autoanticorpi tiroidei, dobbiamo monitorare bene il TSH e potrebbe essere necessario un intervento momento con terapia farmacologica.
E’ una cosa da evitare. E’ una tiroide estratta dalla tiroide del maiale, essiccata, e fatta a mo di compressa. Non sappiamo quanto ormone contengano, il dosaggio cambia ogni volta. Inoltre nella tiroide secca c’è anche la T3, non solo la levotiroxina, che è la forma attiva (triiodotironina). In questo modo il paziente non si può più difendere e potrebbe avere un ipertiroidismo come effetto conseguente indotto dalla terapia.
La levotiroxina invece è inattiva e viene convertita dal corpo in base alle necessità.
E’ diverso, perché la terapia tende ad essere il più fisiologica possibile, con il passare degli anni la tiroide sana perde la sua funzione. Quindi, per chiarire, dobbiamo cercare di mimare il più possibile la fisiologia. Nell’anziano si cerca di tenere il TSH un po’ più alto, e l’inizio della terapia si inizia con valori di TSH un po’ più elevato. I benefici sono maggiori se l’ipotiroidismo è significativo, altrimenti ci saranno qualche rischio in più.
In realtà, a meno che non ci troviamo di fronte ad una tiroide particolarmente aumentata, sono altre patologie ad essere responsabili come il reflusso gastroesofageo o simili. Quindi si parla proprio di casi estremi.
Sì, come lo stress. Questo soprattutto in caso di ipertiroidismo si presentano parecchi risvegli con i sintomi correlati come la tachicardia.
Più l’ipotiroidismo è marcato, più le persone potrebbero trovarsi in condizione di sovrappeso. Questo però è indipendente da una terapia personalizzata, e spesso viene confusa con la più marcata ritenzione idrica.
Gli ormoni tiroidei entrano nella produzione di energia usando le riserve di zuccheri e i grassi. Quando si riduce la funzione della tiroide si alza un pochino il colesterolo. La correzione dell’eventuale disfunzione tiroidea non incide più di tanto sul peso, ma è più legato allo stile di vita. Lo sanno bene le persone che sono all’interno dei nostri percorsi di rinascita dedicati alle disfunzioni tiroidee, con le quali riorganizziamo la routine giornaliera attraverso la settimana d’allenamento tipo, una scelta migliore del cibo da mettere in tavola, un miglior controllo dello stress quotidiano attraverso la meditazione e la riduzione dell’inquinamento ambientale.
Con ipertiroidismo invece c’è una perdita di peso, che ha un costo su tutto il sistema nervoso autonomo, dove aumenta anche la digestione simbolo di una perdita di peso più a carico del muscolo, componente metabolicamente attiva, piuttosto che del grasso.
Statisticamente uno su due segue proprio questo corso, puoi stare tranquilla.
Spero davvero in questo articolo di averti aiutato a chiarire qualche dubbio che avevi in merito alle false notizie e alle bufale che si sono create negli anni attorno alla nostra amata tiroide.
Se ti interessa, abbiamo creato dei percorsi dove seguiamo passo passo le persone con disfunzioni tiroidee a ritrovare la serenità, il proprio corpo e peso forma e soprattutto a ritrovare l’equilibrio nella tua quotidianità.
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