Farmaci per osteoporosi ed effetti collaterali

In questa prima parte della guida andremo ad esplorare tutti i farmaci maggiormente utilizzati per combattere l’osteoporosi, in particolare vedremo i loro effetti collaterali. Vedremo quelli un po’ più più conosciuti un po’ più temuti probabilmente per capire cosa dobbiamo aspettarci e dove dobbiamo andare ad agire.

L’insorgenza di fratture da fragilità sia una vera e propria epidemia in Italia . Dati ufficiali del 2017 ci dicono che in un’ora si verificano 65 fratture in tutta Italia, quindi una al minuto. Diventa anche un costo sia economico per la sanità e non solo: pensiamo a quanti giorni di malattia vengono persi per malattia da fratture e capiamo che ancora più di altre patologie croniche come la BPCO o l’ictus o la cirrosi e fratture fragilità hanno un impatto di riduzione di qualità e quantità della vita che è molto più di quello che ci si può aspettare. Il vero problema è che non ci sono percorsi strutturati come quelli che realizziamo da anni noi e perché ci sono pochi i medici veramente di questa patologia. Dei fratturati solamente il 30% viene trattato: il 70% non sta prendendo assolutamente nessuna terapia, né assume integratori o fa esercizio fisico. 

Abbiamo studi su migliaia e migliaia decine di migliaia di persone sui farmaci: quindi noi sappiamo esattamente questi farmaci sintetici quanto mi andranno a ridurre il rischio di fratture, quanto ne andranno a migliorare la massa dell’osso. Chiaro che, essendo una patologia cronica, non si può fare affidamento solo sul farmaco, anche perché poi, finito l’effetto del farmaco, si ritorna esattamente come eravamo prima. Quindi abbiamo diverse classi di farmaci che andiamo a descrivere brevemente.

Osteoporosi e farmaci più utilizzati

I primi, che sono purtroppo quelli che hanno un’efficacia un po’ più blanda, ma sono quelli forse un po’ più simili a quello che abbiamo in natura, sono gli estroprogestinici oppure i modulatori degli estrogeni. Agiscono come gli estrogeni sull’osso ma riducono gli effetti collaterali che può avere l’estrogeno. Oppure ci sono una combinazione fra estrogeni e questi modulatori che ci danno il massimo effetto sull’osso, esponendo a un minor rischio di effetti collaterali.

I bisfosfonati e gli effetti collaterali: sono i farmaci sintetici più studiati. Non sono dei farmaci perfetti perché hanno qualche difficoltà di gestione o di intolleranza; però sappiamo che sono dei farmaci ben studiati, quindi li conosciamo bene e abbiamo nel tempo imparato a gestirli. Hanno la buona caratteristica di poter essere somministrati alcuni per via orale, alcuni per via intramuscolare.  C’è poi il Denosumab: è un anticorpo monoclonale e ha un effetto molto potente; è  come un interruttore. Spegne queste cellule che mangiano l’osso e ha la capacità di bloccare queste cellule a favore di quelle che formano tessuto osseo. Il Teriparatide è l’unico farmaco che, oltre ad aumentare la massa ossea ristabilisce la microarchitettura ossea. Quindi come dicevamo prima, non solo vi è un aumento della massa ma c’è proprio un aumento della struttura delle trabecole ossee. 

Questo porta ad un’estrema riduzione del rischio fratturativo. Questo farmaco molto potente da un anno circa È presente in Italia, invece in America in realtà da più tempo. Vi è anche il Romosumab che è un antico corpo monoclonale che a differenza però del Denosomab cerca di ottenere il meglio dei due mondi. Agisce sia come antiriassorbitivo che come anabolico perché a livello molecolare blocca la sclerostina e quindi agisce su due fronti. Attualmente si può fare solo per un anno. Si ottengono dei risultati paragonabili a diversi anni di altre terapie. Questi sono i farmaci che non abbiamo a disposizione non sono entrato nel merito dell’efficacia.

Vanno usati quando c’è un reale bisogno, quando il soggetto che può essere un uomo o una donna ha un rischio fratturativo alto. Lì è necessaria una terapia e bisogna comunque associare un percorso di stile di vita con la revisione dell’alimentazione, integratori o di nutraceutici, che sono sono dei farmaci veri e propri, e bisogna bisogna iniziare a fare esercizio fisico adattato anche con percorsi online come i nostri. Un effetto collaterale lo posso accettare se i rischi sono maggiori di questi. 

Leggi anche l’articolo sul >> Denosumab

TOS per osteoporosi: effetti collaterali

La terapia sostitutiva, che è una terapia che ultimamente stava trovando anche una riscoperta in base agli ormoni bioidentici, quindi più similari a quelli che produciamo, ci da la possibilità di rispettare maggiormente il ciclo naturale del corpo. Anche questa terapia, somministrati ad alcuni per via orale, ha comunque degli effetti collaterali che possono essere importanti. Per cui è sempre un ginecologo che deve fare una valutazione accurata e con delle rivalutazioni annuali del profilo che si ottiene combinando degli estrogeni con i modulatori come bazedoxifene. Hanno un grande effetto sull’osso con effetti collaterali limitati ad aumento del rischio di neoplasia. Pertanto chi ha avuto delle problematiche in questo senso è escluso da questa terapia.

Effetti collaterali

Parlando in generale dei farmaci per l’osteoporosi, il primo effetto collaterale (quello più fastidioso) riguarda l’intolleranza gastrointestinale. Da una storia di gastrite o ernia iatale si potrebbe già pensare a un’altra terapia. è importante però in tutti i pazienti che l’assunzione sia corretta e quindi il farmaco vada preso a digiuno con due bicchieri di acqua di rubinetto mantenendo la stazione eretta per 30-40 minuti.

Questo perché in caso di reflusso il farmaco nei primi minuti può essere lesivo per la mucosa dell’esofago.  L’assorbimento del farmaco e il basso all’incirca del 10/15%.

Effetti collaterali bisfofonati

Un altro effetto collaterale che che spesso non si considera, che però vale solamente per lo zoledronato che viene iniziato per via endovenosa,  è una reazione come spesso avviene per altri farmaci importanti che può essere a volte anche molto molto fastidiosa con una febbre alta e dei dolori diffusi.

In questo caso bisogna preparare bene il paziente perché è un’eventualità che può accadere. Di solito si verifica solamente nella prima infusione, perché il corpo poi ha una memoria del farmaco e non reagisce così alle altri infusioni. Seppur molto fastidioso in circa due giorni trattato con della Tachipirina e ed eventualmente del degli anti infiammatori si risolve in circa due giorni. L’ effetto sicuramente più temuto e meno frequente di tutti è l’osteonecrosi della mandibola. Questo ci spaventa perché così come l’incidente dell’aeroplano, è raro ma può accadere. Il rischio di incorrere ha una delle percentuali di 1000 volte più rari rispetto ai più comuni. Iniziare a supplementare con la vitamina D, magnesio, silicio e iniziare a fare una terapia riabilitativa rimane comunque il percorso più utile da fare all’inizio. Comunque, secondo le raccomandazioni della società italiana di chirurgia maxillo-facciale del 2020,  quando siamo in corso di terapia odontoiatrica è sempre bene terminare prima di iniziare con il farmaco, anche se c’è una terapia preventiva antibiotica. 

La Siommms, la più grande società italiana per la lotta all’osteoporosi, ha stipulato nel sito ufficiale nell’area pazienti un decalogo per rassicurare i pazienti e far prendere coscienza con misure precauzionali sui farmaci. Nell’articolo che verrà pubblicato settimana prossima parleremo di un altro argomento caldo, ovvero del rischio frattura del femore in relazione alla terapia medica e al rischio sugli effetti collaterali. arleremo degli effetti collaterali sulle restanti categorie, in maniera specifica ancora dei bisfosfonati, teriparatide e altri.

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