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Spiegarti cosa fare per far passare la stanchezza cronica dopo i 40 anni è il minimo che possa fare per aiutarti a risolvere uno dei problemi più grandi del nuovo millennio.
Hai mai sentito parlare di inflammaging?
L’infiammazione è un elemento cruciale essendo alla base di patologie cardiovascolare e neoplastiche molto importanti che si evidenziano dopo i 40 anni.
Venne coniato poi il termine inflammaging dove all’infiammazione veniva associato il concetto di invecchiamento per individuare quella infiammazione di tipo cronico che è d’accompagnamento sistematico alle malattie correlate croniche degenerative legate all’età.
Un aumento della qualità di vita nei soggetti superati 40 anni passa sempre da un contenimento quindi della cosiddetta infiammazione cronica, agendo sulla risposta infiammatoria locale che ha poi una diffusione a livello sistemico e che destabilizza il nostro corpo facendolo uscire dai propri equilibri.
L’infiammazione cronica può essere considerata un’acceleratore dei processi di invecchiamento precoci e biologici, un alteratore dei processi di proliferazione patologica incontrollata (fase primaria ed anticamera dell’insorgenza di tumori) e come conseguenza della perdita dei meccanismi protettivi propri della cellula nei confronti di agenti nocivi ambientali, chimici e fisici.
No, non ti voglio spaventare, ma questa branca della scienza che studia l’espressione dei nostri geni in base alle modificazioni ambientali, dei quali noi esseri umani siamo diretti responsabili, sta facendo scoperte che possono davvero cambiare la qualità della tua vita futura.
Infiammazione cronica come la “madre di tutte le lesioni”
Per semplificarti il discorso ti voglio fare l’esempio del soggetto obeso: il tessuto adiposo viscerale è una pompa ormonale che produce una serie di molecole ad azione infiammatoria.
E’ un bel “paradigma” per spiegarti da dove nasce l’infiammazione cronica, con l’attivazione di citochine pro infiammatorie ai quali il nostro corpo reagisce con il malfunzionamento del sistema immunitario e lo stress ossidativo (invecchiante!) delle cellule.
Un’altra caratteristica importante è il collegamento tra infiammazione cronica ed ipossia. Il soggetto obeso, a fronte di aumento di volume degli adipociti, le cellule “grasse”, vede un fenomeno alterato dell’ossigenazione sanguigna che attivano citochine infiammatorie e che aumentano non solo l’aumento del volume delle cellule adipocitarie, ma anche l’aumento del numero delle cellule “grasse”.
Grasso che genera grasso insomma. Infiammazione che crea infiammazione.
Cosa sono le citochine?
Sono proteine piccole che coordinano lo sviluppo e le attività del sistema immunitario. Queste molecole sono raggruppate in famiglie in base alla struttura specifica ed alla composizione dei loro complessi recettoriali.
Una sintesi eccessiva e CRONICAMENTE non fisiologica ha un effetto patologico sull’infiammazione acuta sistemica e sulle malattie croniche.
Il problema generale è che la sovraregolazioni delle forti risposte inibitorie alle infezioni acute o persistenti deve essere bilanciata dalla necessità di limitare queste risposte, evitare di uccidere le cellule non infette e di evitare l’autoimmunità, risultando in un sistema complesso in bilico.
RISPOSTA CRONICA → SISTEMA REGOLATORIO ECCESSIVAMENTE “STRESSATO” → TEMPESTA INFIAMMATORIA GLOBALE
Invecchiamento più rapido, no?
L’essere umano in sovrappeso e che si avvia ad una condizione di obesità, genera inflammaging locale che diventa sistemica (dal tessuto grasso prende tutta la circolazione per intenderci) e che porta ad un’alterazione del sistema nervoso e del sistema immunitario, va incontro ad una cardio-infiammazione cronica e soprattutto porta insulino-resistenza (anticamera del diabete) e leptino-resistenza (alterazione del meccanismo che regola la sazietà).
Ecco qua che la stanchezza perenne associata ad una riduzione della performance muscolare potrebbe avere, in modo silenzioso, un killer subdolo chiamata appunto infiammazione cronica.
Inflammaging e adipaging, che relazione c’è?
Se noi andiamo a considerare i meccanismi dell’infiammazione cronica sul soggetto invecchiato, arriviamo a capire come la sarcopenia, ovvero la lenta e progressiva depauperazione del tessuto muscolare (che ha una funzionalità anti infiammatoria!) come naturale conseguenza dell’invecchiamento, a favore dell’accumulo di grasso viscerale, prettamente infiammatorio, porta ad uno squilibrio infiammatorio sempre più negativo.
Riassumendo, l’infiammazione cronica è molto più distruttiva ancor di più dell’infiammazione acuta.
E allora, cosa fare per far passare la stanchezza cronica dopo i 40 anni?
La cronicità porta effetti devastanti sulla produzione delle citochine pro infiammatorie che, come vi ho già riportato, sono l’autostrada del circolo sistemico per lo stress ossidativo, l’invecchiamento precoce ed un espressione negativa nell’espressione genetica cellulare in ottica di proliferazione di tumori.
Fattori anti INFLAMMAGING?
L’alimentazione corretta normo o nei casi necessari ipocalorica e l’esercizio fisico, associati ad attività regolatorie dello stress quotidiano vanno a ribilanciare questa bilancia ossidativa riducendo l’infiammazione sistemica e riequilibrando i meccanismi sottostanti al riequilibrio molecolare.
Invecchiamento patologico
L’inflammaging diventa così il precursore numero uno di un più rapido e triste declino del nostro corpo dopo i 30 anni che prevede un avvicinamento più repentino a:
- obesità grave;
- rapida sarcopenia;
- demenza senile;
- cancro;
- ateriosclerosi;
- malattie cardiache;
- malattie legate al sistema digestivo.
Quali sono gli effetti sistemici quindi dello squilibrio infiammatorio cronico?
I risultati devastanti dell’inflammaging sono aberranti.
Imparare a conviverci fino ad oggi è stata la scelta naturale dell’uomo che ha rattopato alla disconoscenza dell’argomento nascondendo il problema dietro alla “vecchiaia naturale”.
Oggi però, per chi come FITNESS 40+ persegue la strada della medicina funzionale, il dado è tratto.
Gli effetti a livello sistemico sull’uomo dell’infiammazione cronica è a dir poco allucinante e sto per elencartene alcuni.
Sarcopenia precoce, con conseguente riduzione di forza intesa come incapacità motoria di sostenere azioni quotidiane senza affaticamento e con lo stesso vigore di prima.
Non da meno il risultato estetico è una tonicità scarsa in ogni zona del corpo!
Anemia galoppante con diminuzione nell’apporto di ossigeno in tutte le zone ed a tutti gli organi del corpo diminuendo la loro funzionalità.
Aumento della resistenza insulinica facilitando l’ingresso di malattie limitanti la qualità di vita come il diabete.
Demineralizzazione dell’osso con esordio di osteopenia, stadio primario dell’osteoporosi.
Disfunzione mitocondriale con riduzione della normale produzione di atp, moneta energetica della cellula. A cosa porta? Beh, stanchezza cronica ed in questo video live ne parliamo molto bene con il dottor Terzani.
Predisposizione all’insorgenza di malattie neoplastiche legate al sistema nervoso, cardiocircolatorio, endocrino, scheletrico ed a quello immunitario.
Il ruolo del microbiota
E’ importante tener presente con test affidabili lo stato intestinale del nostro corpo.
Il microbiota intestinale è il fattore ambientale che influisce in modo significativo sull’accumulo di energia e sull’accumulo di grasso corporeo nell’uomo. Quando parliamo di microbiota ci andiamo a riferire all’insieme di batteri presenti nel nostro intestino che mantengono in equilibrio diverse funzioni fisiologiche compreso il metabolismo lipidico. Numerosi studi mondiali hanno dimostrato come il microbiota possa contribuire a far diventare o meno un individuo obeso, agendo sulla digestione e l’assorbimento degli alimenti ed influenzando la composizione dei tessuti dell’organismo. A confermarlo sono anche diverse ricerche che, tramite l’eliminazione del microbiota intestinale in topi di laboratorio, hanno dimostrato la presenza di meno tessuto adiposo rispetto a prima, sottolineando quindi l’importanza del microbiota sia nell’introito calorico che nell’immagazzinamento di energia.
Tutto questo provoca un insorgenza poi della famosa stanchezza cronica e oggi voglio dirti bene cosa fare per far passare la stanchezza cronica dopo i 40 anni!
L’importanza del microbioma è fondamentale per tenere bassi i livelli infiammatori dovuti agli alimenti ed incide su azioni genetici protettivi naturali dell’essere umano in chiave anti infettiva ed al ruolo del bilanciamento del livello anti infiammatorio sistemico globale.
Uno studio recente ha dimostrato come dei soggetti ipertesi e diabetici hanno delle caratteristiche comuni che rendono sistematiche le risposte infiammatorie esponenziali dentro al corpo per la loro condizione clinica.
Questo significa che le patologie non curate anche in fase iniziale possono aggravare la situazione infiammatoria a livello cronico in modo esponenziale, vista la sofferenza costante della risposta generale alle infiammazioni.
E allora cosa fare per far passare la stanchezza cronica dopo i 40 anni?
Difendersi dall’ inflammaging con alimentazione ed esercizio fisico costante!
Esistono alimenti che hanno spiccate proprietà antinfiammatorie, che sarebbe utile inserire all’interno della propria dieta, e alimenti che andrebbero evitati per contrastare questo killer silenzioso.
Anche il numero di calorie che introduciamo ogni giorno può diventare un fattore aggravante dell’infiammazione, soprattutto quando il consumo energetico non ne giustifica l’introduzione e questo ci ha portato negli ultimi anni ad aumentare il nostro peso corporeo.
La dieta antinfiammatoria inizia con una riduzione delle calorie che assumiamo con l’alimentazione che induce la riduzione dell’infiammazione perché diminuisce la sintesi delle citochine pro-infiammatorie.
Ricorda: un’alimentazione ipocalorica prevede una riduzione del fabbisogno calorico o del 25-30% e necessità una varietà di alimenti fit completa.
Quali sono gli obiettivi di questa pratica che ti sto proponendo?
- Abbassare i livelli di colesterolo “cattivo” LDL, aumentare quello “buono” HDL ed abbassare i trigliceridi;
- Migliorare la telomerasi che in sostanza allunga la vita delle cellule;
- Ridurre l’infiammazione in generale;
- Combattere lo stress ossidativo;
- Contrastare le malattie neuro-degenerative;
- Rallenta l’invecchiamento cutaneo;
- Stimola l’autofagia, processo che rinnova e mantiene puliti tessuti e cellule, promuovendo il consumo delle nostre riserve.
L’autofagia è un processo fondamentale per le nostre cellule, e oggi è oggetto di alcuni studi anche per i suoi possibili effetti sul cancro e l’Alzheimer: la puoi fare anche facendo il digiuno intermittente che ti spiego bene in quest’altro mio articolo.
Il raggiungimento di un peso che ti da un Body Mass Index (calcolalo qui) normale in rapporto alla tua età ha un ruolo importante anche nei processi di invecchiamento cardiovascolare e cerebrovascolare che, abbinato ad attività fisica ed esercizio fisico regolare, aumenta le aspettative di vita di 5-10 anni e la qualità con la quale andrà a vivere quegli anni.
Devi comunque evitare o ridurre al 20% del consumo giornaliero tutti i tipi di grassi, sia saturi sia idrogenati, le farine raffinate, i carboidrati in generale, i latticini, gli insaccati, le carni rosse e gli alcolici.
Questi cibo favoriscono il processo infiammatorio cronico se inseriti con sistematicità anche per la loro capacità di portare alla formazione di tossine pro-infiammatorie e di alterare la flora intestinale.
Vengono così favoriti i processi infiammatori del tratto intestinale.
Insomma, se si pensa all’infiammazione cronica come ad un incendio che divampa all’interno del nostro organismo, la dieta antinfiammatoria associata all’attività fisica funziona da ribilanciamento potentissimo!
La dieto-terapia anti inflammaging prevede l’introduzione di cibi dalle proprietà antinfiammatorie come
- Cibi integrali;
- Frutta e la verdura; queste sono anche ricchissime di antiossidanti, e hanno una vera e propria funzione di protezione del nostro organismo nei confronti sia dei processi infiammatori, sia dei danni prodotti dallo stress ossidativo;
- Alimenti ricchi di Omega3, una fonte di acidi grassi fondamentale per il nostro organismo, che da solo non riesce a sintetizzarli. Aumenta il consumo di pesce fresco o attraverso un’integrazione naturale, ad esempio con l’olio di Krill;
- Spezie: sono potenti antinfiammatori la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina e zenzero.
Per evitare disbiosi, quindi perdita dell’equilibrio del microbiota, si dovranno seguire poche piccole dritte quotidiane tipo mangiare seguendo il nostro ritmo temporale biologico, evitare l’uso di antibiotici, scaricare lo stress facendo esercizio fisico di forza, elasticità e cardiovascolare e regolarizzare il sonno anche con un’integrazione ove necessario.
Si tratta di poche regole, che se seguite, benessere fisico e soprattutto miglioreranno le energie vitali.
L’esercizio fisico anti infiammatorio
La fitness terapia, ovvero l’esercizio fisico quotidiano atto a portare i tuoi valori ematici ed il bilanciamento infiammatorio in equilibrio, prevede due sedute settimanale di 40 minuti basate su esercitazioni che allenano la forza globale, rinforzano i tuoi muscoli e stimolano la produzione di testosterone, fondamentale per contrastare la sarcopenia.
A queste aggiungici 3 sedute settimanali da 30 minuti di esercizio aerobico come la camminata in salita per esempio, in modo da far lavorare il tuo metabolismo lipidico ed il tuo cuore in modo costante al 70% della frequenza cardiaca massima; non dimenticare 2 o 3 mezz’ore alla settimana di attività che allenano la flessibilità, l’elasticità e la consapevolezza sull’utilizzo del tuo corpo come lo yoga, la meditazione o il pilates.
Ogni persona però, in base alla propria conformazione fisica, necessita però un allenamento ed un’alimentazione ritagliata su misura: proprio per questo esiste fitness 40+ program, il percorso guidato di fitness medicale che riporta le persone ad una condizione fisica, estetico e mentale al top. Contattaci qui.
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Ora che ti ho spiegato il motivo che nessuno ti dice per il quale ti senti stanca, spossata, senza energie, per il quale il tuo metabolismo non risponde più come prima e soprattutto perchè fai fatica a darti un equilibrio ti chiedo di condividere questo articolo sui social, cosicchè persone alle quali vuoi bene possano leggere queste preziose informazioni.
Sappi che con un semplice sharing potresti davvero allungare e migliorare la vita di qualcun’altro!
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Ringrazio vivamente il dottor Giorgio Terzani ed il dottor Galimberti per essere dei veri e propri punti di riferimento per me nell’approfondimento della mia conoscenza in ottica della medicina antiaging.
Giorgio Terzani
Visit Professor in Discipline del Benessere Saint George School Brescia e con 20 anni di esperienza nel settore ricerca e sviluppo da un punto di vista tecnico di Nutraceutica, Carenza di ossigeno e integrazione ottimale.
Organizzatore e relatori a numerosi di congressi medico scientifici nazionali e internazionali. Argomenti trattati: Epigenetica, Ambiente e prevenzione
E’ un divulgatore tecnico scientifico a numerosi congressi nazionali e internazionali.
Coautore di Due libri:
La Modulazione fisiologica di Ossigeno On Demand l’ultima sfida della nutraceutica edito da Edra Edizioni
https://www.edizioniedra.it/Carenza_di_ossigeno_acidosi_e_infiammazione.aspx
Nutraceutica E nutrigenomica Edito da Tecniche Nuove.
Damiano Galimberti