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Dieta ed esercizio fisico per la disbiosi intestinale sono le medicine più efficaci?
Scoprilo in questo articolo.
Il microbiota è l’insieme di microrganismi che compongono il corpo umano in ogni distretto non sterile, ossia in ogni sua parte non chiusa, in comunicazione con l’ambiente esterno.
Questi microrganismi sono detti «simbionti» in quanto vivono in simbiosi con il corpo umano stesso.
Costituiscono la barriera tra l’ambiente esterno e l’interno del nostro organismo.
Con questo articolo volevo spiegarti inizialmente quali sono le preziose sue funzioni:
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coopera con il sistema immunitario
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facilita l’assorbimento dei nutrienti
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aiuta il metabolismo
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conserva la funzione intestinale
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funge da barriera contro gli agenti patogeni
Si è sempre pensato che ci fosse una correlazione tra la flora batterica o microbiota e il nostro organismo.
Oggi sappiamo che la popolazione batterica svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute dell’organismo ospitante.
La sua forza è nella diversità: un microbiota ad alta diversità può mantenere determinate funzioni ed è garanzia di un sistema immunitario sano e più efficiente, mentre un microbiota a bassa diversità può andare più facilmente incontro a carenze e può causare difese immuni alterate.
Il microbiota è in grado di interagire con alcuni aspetti della nostra vita e può essere anche modificato dalla vita stessa: da qui la sua relazione con lo stile di vita ed un’alimentazione corretta.
Una dieta sana e una integrazione probiotica sembrano essere al momento un primo importante strumento di modulazione del microbiota.
Dobbiamo tenere presente che ospitiamo 1,5-2kg di batteri nel nostro corpo, che vivono in pacifica coesistenza con il nostro organismo.
Possiamo definirlo un ecosistema costituito da diverse specie di Microrganismi che comincia a svilupparsi fin dai primi giorni di vita del neonato.
Alcuni eventi possono però portare alla compromissione della relazione mutualistica, condizione nota con il termine di Disbiosi.
l microbiota di ultra-novantenni in buona salute è caratterizzato da una maggior ricchezza, robustezza e diversità rispetto a soggetti di 65-70 anni.
L’elevata concentrazione di Bacteroides Fragilis, Parabacteroides Merdae, Ruminococcus Gnavus e Clostridium Perfringens sembrerebbe contribuire alla longevità.
La maggior parte del microbiota esplica funzioni come:
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Modificazione del pH intestinale
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Aumento della biodisponibilità di minerali (es. Ca, Mg)
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Sintesi delle vitamine del gruppo B e acido folico B9
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Sintesi di Acidi Grassi a Catena Corta
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Inibizione della crescita dei patogeni
Quando prevalgono le specie patogene (Enterococcus Faecalis, Campylobacter, Clostridium Difficile) l’equilibrio viene a mancare e si ha una condizione di Disbiosi.
Le cause della disbiosi
Sono per lo più di carattere ambientale, legate allo stile di vita, alle scelte alimentari, all’inquinamento, alla presenza di allergie, di infezioni, di trattamenti con antibiotici particolarmente invasivi e di fattori psicologici scatenanti come lo stress.
Numerose ricerche a più riprese hanno dimostrato che la disbiosi è spesso un segno che accompagna diverse condizioni patologiche come obesità, epatopatia steatosica Non Alcolica (fegato grasso), diabete di Tipo II insulino-resistente, malattie Infiammatorie Intestinali (leaky gut), morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa e sindrome da intestino irritabile IBS.
Dieta ed esercizio fisico per la disbiosi intestinale sono la strada da perseguire.
Perchè?
Continua a leggere quello che sto per dirti.
Nella diagnosi differenziale bisogna considerare che la disbiosi raramente si presenta isolatamente, esclusa da una sintomatologia funzionale intestinale.
Per questo è utile che il medico raccolga un’accurata anamnesi alimentare, e che valuti l’assunzione abituale di farmaci e la presenza di sintomi tipici.
Si associa solitamente a un basso grado di infiammazione.
È il primo grado di cambiamento dell’equilibrio della popolazione batterica intestinale.
La sovra crescita di batteri anaerobi nel tenue compromette la capacità di digestione ed assorbimento dei nutrienti scatenando i classici sintomi da malassorbimento come gonfiore addominale, stipsi, diarrea, nausea, dolori muscolari, meteorismo, mal di testa, affaticamento precoce.
Occhio ai Foodmap
L’acronimo FODMAP è stato coniato per descrivere un gruppo di carboidrati a catena corta che vengono assorbiti poco a livello dell’intestino tenue, hanno un potere osmotico elevato (richiamano acqua) e sono fermentati rapidamente dai batteri intestinali.
Questi processi sono potenzialmente responsabili della sintomatologia della disbiosi.
I FODMAP non sono la causa della disbiosi ma possono esacerbarne i sintomi.
Limitando i cibi ad alto contenuto di Fodmap, in 3⁄4 dei pazienti, si riducono i sintomi della disbiosi, soprattutto in caso di disbiosi fermentativa.
Una dieta a basso contenuto di Fodmap accoppiata ad un trattamento probiotico può essere in molti casi protocollo vincente per il ripristino del benessere intestinale.
Un ampio numero di effetti benefici per la salute sono dati da dieta, esercizio fisico per la disbiosi intestinale. Stati attribuiti ad alcuni FODMAP; ad esempio, fruttani, inulina, e GOS sono ben noti prebiotici che stimolano la crescita di batteri benefici nell’intestino.
Tieni conto che le diete monotematiche, gli eccessi alimentari, come quello di zuccheri, alcol o carne, insieme alla carenza di alimenti vegetali, sono senza dubbio le cause più comuni della disbiosi.
Cosa sono i probiotici
Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo.
Per alimenti/integratori con probiotici si intendono quegli alimenti che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta.
Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali.
Esercizio fisico contro la disbiosi intestinale
Nessuno ne parla ma l’esercizio fisico dosato con una certa regolarità ha dimostrato, e parecchi studi lo hanno dimostrato, che aiuti a biodiversificare la composizione del microbiota innescando meccanismi protettivi dal punto di vista del sistema immunitario e metabolico.
Uno studio di Rebecca J Welly ed il suo staff ha analizzato la reattività del microbiota in topi che venivano allenati, topi sedentari e topi in sola dieta ipocalorica.
Ne è venuto fuori come quantità e la qualità del microbiota dei topi allenati migliorava di più rispetto agli altri, anche in relazione alla loro composizione corporea ed alla loro insulino-resistenza.
Ecco uno degli studi che dice proprio questo. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27128671/
Non sono i soli studi a riguardo, ma è da pensare che dieta ed esercizio fisico per la disbiosi intestinale non solo sono grandi aiuti al riequilibrio intestinale; si è visto come riesca l’esercizio fisico ad abbassare i livelli infiammatori locali e sistemici dovuti ai meccanismi infiammatori cronici ai quali porta la disbiosi intestinali.
Sì, ma quanta attività fisica fare?
Hai ragione. Tutti ti parlano di come l’attività fisica ed il movimento favorisca il ripristino del microbiota ma nessuno ti dice che troppo esercizio potrebbe avere un impatto negativo sul nostro intestino.
Questa è la conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori della Monash University e della University of Tasmania (Australia). Lo studio è stato pubblicato su Alimentary Pharmacology & Therapeutics.
I disturbi intestinali sono correlati allo stress generato da almeno due ore di esercizio fisico al 60% del massimo consumo di ossigeno. Oltre agli effetti locali a livello intestinale (come il ridotto apporto di sangue agli organi addominali, il danno della parete intestinale, il rilascio di tossine e uno stato di infiammazione generale), un allenamento troppo intenso può causare sintomi gastrointestinali nello stomaco.
E allora quale e quanto esercizio per combattere la disbiosi?
Ritengo di avere maturato una buona esperienza nel campo avendo trattato nella mia carriera parecchie persone sofferenti di questa condizione nel mondo dello sport, sia atleti come in passato, sia persone sedentarie che si approcciavano da poco all’esercizio fisico.
La mia proposta passa l’anamnesi del momento: non iniziamo mai un percorso nella fase “acuta”, ovvero durante la manifestazione aggressiva della disbiosi nella sua sintomologia.
Associando il percorso del movimento a quello atto a ricostituire con la dieta e l’integrazione necessaria per il problema, non arriviamo mai a esercitazioni che superano i 30-45 minuti. Questo per evitare il sovraccarico stressorio ossidativo sul soggetto già in sofferenza da quel punto di vista!
Andiamo poi a dare un occhio particolare al rinforzo del core addominale per contrastare i problemi gastrointestinali dei sintomi notando cosi immediati miglioramenti con i feedback dei soggetti.
Allenamenti atti a migliorare la funzionalità metabolica associati ad esercitazioni di respirazione diaframmatica, di meditazione e di allungamento migliorano in poco tempo la situazione perchè stimolano la reazione positiva del sistema immunitario e la ricostituzione dell’esercito batterico nostro alleato.
Andrebbe tutto rivisto quotidianamente, cosa che faccio sempre nei nostri FITNESS 40+ PROGRAM, dove accompagnamo alla rinascita le persone che soffrono di patologie legate alla disbiosi intestinale.
La ripartizione del lavoro settimanale tra forza, esercizio aerobico e di rilassamento è fondamentale per ridare la funzionalità al sistema vegetativo del nostro corpo.
Vi lascio qui altri studi ai quali potete dare un’occhiata che dimostrano come l’esercizio fisico, monitorato da personale qualificato e competente, vada ad essere un farmaco potente anti infiammatorio amico del nostro microbiota.
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0171352
https://link.springer.com/article/10.1007/s00018-015-2061-5
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1043276015001356
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1043276015001356
In questo articolo ti ho spiegato come, con semplicissimi tecniche di medicina naturale, che prevedono l’inserimento nella propria quotidianeità di esercizio fisico ben dosato e dei cicli alimentari disinfiammatanti, puoi affrontare efficacemente la disbiosi ed eliminare completamente i sintomi spiacevoli legati a questo disturbo.
Ogni caso però sarebbe da rivedere nello specifico: proprio per questo voglio consigliarti di richiedere una consulenza al nostro team di esperti antiaging per poterti indicare quali test iniziali puoi fare per capire il grado d’infiammazione e come ottimizzare la tua alimentazione e l’esercizio fisico nella tua routine giornaliera.
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