Il cortisone porta all’osteoporosi

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Hai mai dovuto iniziare a prendere un farmaco per una malattia cronica come l’asma o l’artrite, e poi, inaspettatamente, ti sei ritrovata a preoccuparti per le tue ossa? Questo è esattamente ciò che succede quando si assumono glucocorticoidi (GCs) per lungo tempo. Questi farmaci, noti anche come cortisonici, aiutano a trattare molte condizioni, ma possono causare un effetto collaterale difficile da accettare: l’osteoporosi.

La osteoporosi indotta da glucocorticoidi (GCOP) si manifesta quando le ossa diventano fragili e deboli a causa dell’uso prolungato di questi farmaci. È più comune di quanto si pensi e può colpire persone di tutte le età, ma è particolarmente preoccupante per le donne in menopausa, quando le ossa sono già più vulnerabili.

Cosa succede alle tue ossa quando prendi cortisone?

Quando inizi ad assumere glucocorticoidi, le tue ossa possono iniziare a perdere forza molto velocemente, a volte senza che tu te ne accorga subito. Il cortisone interferisce con il normale processo di costruzione e riparazione delle ossa. In pratica, riduce l’attività delle cellule chiamate osteoblasti, responsabili della creazione di nuovo osso, e rende più attive le cellule che distruggono l’osso, chiamate osteoclasti.

Perché tutto questo è importante per te?

Più a lungo prendi questi farmaci, e più alta è la dose, maggiore sarà la perdita di densità ossea. Il rischio è che, con il tempo, le tue ossa diventino così deboli che una semplice caduta o anche un movimento improvviso potrebbe provocare una frattura, soprattutto alle vertebre o al femore.

Se ti sei mai chiesta come sia possibile che le ossa si possano rompere senza una causa evidente, come una caduta grave, ecco la risposta: i glucocorticoidi possono indebolire le ossa a tal punto da renderle fragili al punto da cedere sotto uno sforzo minimo.

Quanto è comune questa condizione?

Sicuramente ti sentirai meno sola sapendo che non sei l’unica ad affrontare questa situazione. Uno studio condotto nel Regno Unito ha rilevato che circa lo 0,5% della popolazione usa glucocorticoidi regolarmente, ma il numero aumenta nelle persone sopra i 55 anni. Il problema? Solo una piccola parte delle persone che prendono questi farmaci riceve trattamenti per proteggere le ossa. Questo significa che molte donne, come te, possono essere esposte a un alto rischio senza nemmeno saperlo.

I rischi aumentano con la durata del trattamento

Anche se prendi dosi piccole, se il trattamento dura più di tre mesi, il rischio di fratture aumenta. È importante parlare con il medico il prima possibile per capire come proteggere le ossa durante la cura con GCs, perché una volta danneggiate, le ossa impiegano molto tempo a riprendersi, e spesso non ritornano mai completamente come prima.

Tipi di glucocorticoidi: qual è il più pericoloso per le tue ossa?

Esistono due tipi principali di glucocorticoidi:

  • glucocorticoidi orali, come le pillole, che sono i più comuni e quelli che hanno l’effetto più dannoso sulle ossa
  • glucocorticoidi inalatori, spesso usati per trattare malattie come l’asma

La maggior parte delle informazioni che abbiamo sulla fragilità ossea riguarda i farmaci orali, mentre sugli inalatori sappiamo meno. Tuttavia, i medici avvertono che anche questi possono influenzare la crescita ossea nei bambini. Anche se non sei una bambina, questo ti fa capire quanto possono essere potenti e impattanti questi farmaci.

Non è solo colpa dei farmaci: altri fattori che indeboliscono le ossa

Potresti pensare che solo i farmaci siano i responsabili della tua condizione, ma in realtà ci sono anche altri fattori che contribuiscono alla perdita ossea. Alcune malattie, come l’artrite o i problemi respiratori cronici, possono già di per sé causare un indebolimento delle ossa, e se si aggiungono i glucocorticoidi, il rischio aumenta.

E poi ci sono anche fattori legati allo stile di vita, come:

  • mancanza di movimento
  • carenza di vitamina D o calcio
  • fumo

Tutti questi elementi, combinati all’assunzione di glucocorticoidi, possono peggiorare la tua situazione ossea.

Chi è più a rischio?

Forse ti starai chiedendo: “Sono davvero a rischio?” Se sei una donna in menopausa, la risposta è probabilmente sì. Le donne in menopausa sono particolarmente vulnerabili all’osteoporosi a causa del calo degli estrogeni, e l’uso di glucocorticoidi aumenta ulteriormente questo rischio. Inoltre, ci sono altri fattori che possono aumentare il rischio:

  • l’età avanzata
  • malattie come ipertiroidismo, diabete o problemi renali
  • una storia familiare di osteoporosi o fratture

Cosa può peggiorare la situazione?

Ci sono comportamenti che possono peggiorare la tua condizione, ma che puoi controllare. Ad esempio:

  • non mangiare abbastanza calcio nella dieta
  • consumare troppo sodio
  • bere molta caffeina, che riduce l’assorbimento di calcio se non ne assumi a sufficienza
  • fumare
  • bere alcolici in quantità eccessive
  • non fare abbastanza movimento

Rendere più forte il tuo scheletro è possibile, ma richiede di prestare attenzione a queste abitudini quotidiane.

Altri farmaci che possono influenzare le tue ossa

Oltre ai glucocorticoidi, ci sono altri farmaci che potrebbero avere un impatto negativo sulle tue ossa. Se, ad esempio, stai assumendo farmaci per il cancro alla prostata, per ridurre gli ormoni o steroidi dopo un trapianto, potresti essere esposta a un rischio maggiore di fratture.

Anche in questo caso, è fondamentale parlare con il medico per assicurarti di prendere le misure necessarie per proteggere le ossa.

Come i glucocorticoidi influenzano le tue ossa

Immagina le tue ossa come un cantiere in costante ristrutturazione. Ci sono cellule speciali chiamate osteoblasti che costruiscono nuovo tessuto osseo, e altre cellule chiamate osteoclasti che demoliscono il vecchio. In condizioni normali, queste due squadre lavorano in equilibrio. Ma quando si prendono glucocorticoidi per molto tempo, questo equilibrio si spezza.

I glucocorticoidi non solo rallentano il lavoro degli osteoblasti, ma riducono anche la vita delle cellule che mantengono le ossa già formate, chiamate osteociti. Questo porta a ossa più deboli e a un maggiore rischio di fratture.

Come fanno i glucocorticoidi a causare l’indebolimento delle ossa?

Forse ti starai chiedendo perché questi farmaci, che ti aiutano a gestire malattie croniche come l’asma o l’artrite, possano danneggiare tanto le tue ossa. La risposta sta in come i glucocorticoidi (GCs) interferiscono con il normale funzionamento delle cellule che mantengono le ossa forti.

Come agiscono i GCs sulle cellule ossee?

I glucocorticoidi attivano dei segnali chimici nel tuo corpo che fanno sì che alcune cellule, come gli osteoblasti (che costruiscono l’osso) e gli osteociti (che mantengono l’osso), muoiano più rapidamente del normale. In pratica, riducono la produzione di proteine importanti per la sopravvivenza di queste cellule, mentre aumentano quelle che favoriscono la loro morte. Inoltre, i GCs creano delle molecole dannose chiamate specie reattive dell’ossigeno (ROS) che peggiorano ulteriormente la situazione, ostacolando una via chimica cruciale per la formazione dell’osso, la Wnt/β-catenina.

Cosa fa la via Wnt e perché è importante?

Immagina la via Wnt come un sistema di controllo che regola la crescita delle ossa e la loro forza. I glucocorticoidi bloccano questa via, aumentando la produzione di sostanze come Dkk1 e sclerostina, che impediscono alla Wnt di fare il suo lavoro. Senza il corretto funzionamento di questa via, gli osteoblasti non riescono a costruire nuovo osso, lasciando le tue ossa più fragili e vulnerabili alle fratture.

Come agiscono i glucocorticoidi sugli osteoclasti?

Mentre i glucocorticoidi danneggiano principalmente le cellule che costruiscono l’osso, influenzano anche gli osteoclasti, le cellule che lo demoliscono. Questi farmaci prolungano la vita degli osteoclasti, rendendoli più efficienti nel distruggere l’osso vecchio, ma non stimolano direttamente queste cellule, perché gli osteoclasti non hanno gli stessi recettori che influenzano gli osteoblasti.

In sintesi, i glucocorticoidi fanno sì che meno osso venga costruito e più osso venga distrutto, portando a una situazione in cui le tue ossa diventano più sottili, deboli e a rischio di fratture.


Altri effetti dei glucocorticoidi su ossa e muscoli

Quando prendi glucocorticoidi per un lungo periodo, non sono solo le ossa a soffrirne. Questi farmaci potenti influenzano anche i muscoli, gli ormoni e altri aspetti della tua salute. Ecco cosa succede:

Effetti sulle ossa

I glucocorticoidi alterano anche la produzione di sostanze chimiche chiamate prostaglandine e prostanoidi, che sono fondamentali sia per la costruzione che per la demolizione dell’osso. Uno degli effetti più gravi è la riduzione di una prostaglandina chiamata PGE2, che aiuta gli osteoblasti a fare il loro lavoro di costruzione. Senza di essa, il tuo corpo non riesce a mantenere le ossa forti come dovrebbe.

Inoltre, i GCs interferiscono con alcune proteine chiamate chinasi, che regolano i segnali all’interno delle cellule. Queste proteine, come ERK e MAPK, sono vitali per la sopravvivenza degli osteoblasti, e quando vengono disturbate, gli osteoblasti muoiono, riducendo ulteriormente la capacità del corpo di rigenerare l’osso.

Calcio, fosforo e vitamina D: i mattoni delle tue ossa

I glucocorticoidi rendono più difficile per il corpo assorbire il calcio dall’intestino e aumentano la sua eliminazione attraverso i reni. Questo porta a una condizione chiamata iperparatiroidismo secondario, dove il corpo produce più ormone paratiroideo (PTH) per cercare di compensare la mancanza di calcio, danneggiando ulteriormente le ossa. Anche il fosforo, un altro elemento chiave per la salute delle ossa, viene eliminato più rapidamente, peggiorando ulteriormente la situazione.

Non dimentichiamo la vitamina D, essenziale per assorbire il calcio e mantenere le ossa forti. I GCs possono abbassare i livelli di vitamina D, compromettendo la sua capacità di sostenere la salute ossea. Senza vitamina D, il tuo corpo non può utilizzare correttamente il calcio, e le ossa si indeboliscono.

Effetti sugli ormoni sessuali e sulla crescita

I glucocorticoidi riducono la produzione di ormoni sessuali, come l’estradiolo nelle donne e il testosterone negli uomini. Questo ha un impatto diretto sulla salute delle ossa, specialmente per le donne in menopausa, che già affrontano una riduzione degli estrogeni. I GCs possono peggiorare ulteriormente la perdita di massa ossea, aumentando il rischio di fratture.

Questi farmaci influenzano anche la produzione dell’ormone della crescita (GH), che è fondamentale per mantenere le ossa forti. I GCs riducono la secrezione di GH, rallentando la formazione di nuovo osso e aumentando la fragilità delle ossa. Inoltre, possono aumentare la produzione di somatostatina, un ormone che blocca ulteriormente il rilascio di GH.

Effetti sui muscoli

Se hai notato che i tuoi muscoli sono più deboli da quando hai iniziato a prendere i glucocorticoidi, non sei sola. Questi farmaci causano miopatia, una condizione che riduce la massa e la forza muscolare. In particolare, colpiscono le fibre muscolari di tipo IIa, quelle che usiamo per movimenti veloci e intensi. Questo rende più difficile svolgere attività fisiche quotidiane e peggiora la sensazione di debolezza.

Inoltre, i glucocorticoidi provocano atrofia muscolare, cioè la perdita di massa muscolare. Ciò accade perché aumentano la degradazione delle proteine muscolari, riducono le riserve di energia muscolare (glicogeno) e interferiscono con l’uso degli acidi grassi come fonte di energia.

Perché è importante monitorare il trattamento con glucocorticoidi

In breve, i glucocorticoidi non solo indeboliscono le ossa, ma causano una serie di effetti a catena che coinvolgono muscoli, ormoni e altri sistemi del corpo. Questo aumenta il rischio di fratture ossee, perdita muscolare e altri problemi di salute. Ecco perché è fondamentale monitorare attentamente il loro uso e prendere misure per proteggere sia le ossa che i muscoli durante il trattamento.


Perché alcune persone sono più a rischio?

Non tutte le donne che assumono glucocorticoidi sviluppano osteoporosi allo stesso modo. Ci sono fattori genetici e biologici che rendono alcune persone più suscettibili ai danni ossei causati da questi farmaci.

Genetica e recettori dei glucocorticoidi

Alcune persone hanno variazioni nei geni che influenzano la sensibilità ai glucocorticoidi. Questi cambiamenti, noti come polimorfismi, possono aumentare il rischio di perdita ossea e fratture, anche con dosi basse di GCs. Un altro fattore importante è la presenza di un enzima chiamato 11β-HSD1, che converte il cortisone in cortisolo, un ormone che influisce negativamente sulla salute delle ossa. Questo enzima è particolarmente attivo nelle persone anziane, aumentando il rischio di sviluppare osteoporosi indotta da glucocorticoidi.

Il ruolo dell’infiammazione

Se soffri di una malattia infiammatoria, l’infiammazione stessa può peggiorare l’effetto dei glucocorticoidi sulle ossa. L’infiammazione aumenta l’attività degli enzimi che potenziano il danno alle ossa, amplificando il rischio di fratture.


Come monitorare la salute delle tue ossa

Se stai assumendo glucocorticoidi, il medico ti consiglierà una serie di esami per monitorare lo stato delle tue ossa e prevenire danni a lungo termine. Tra questi ci sono:

  • Marker ossei: Esami del sangue per controllare i livelli di calcio, vitamina D e altre sostanze che indicano come il tuo corpo sta gestendo la costruzione del nuovo osso.
  • Densità ossea (BMD): Una scansione DXA misura la densità delle ossa per valutare il rischio di fratture, soprattutto se assumi glucocorticoidi per lunghi periodi.

Anche se questi farmaci sono necessari per trattare malattie croniche, è possibile prendere misure preventive per ridurre al minimo i rischi e mantenere una buona qualità della vita.

Prevenire le fratture: strumenti e monitoraggio costante

Se stai assumendo glucocorticoidi (GCs), è importante essere consapevole che anche con una densità ossea (BMD) apparentemente normale, potresti comunque essere a rischio di fratture. Questo significa che non basta solo guardare i numeri della densità ossea, ma è necessario valutare il rischio complessivo.

Uno strumento utile per fare questo è il FRAX, un calcolatore che prende in considerazione fattori come l’età, il sesso, l’uso di glucocorticoidi e altri elementi, per stimare il rischio di fratture nei prossimi 10 anni. Questo strumento è prezioso per te e il tuo medico, perché ti permette di avere un quadro più chiaro di quanto sia alto il rischio e decidere se è necessario iniziare una terapia preventiva, anche se la tua densità ossea non è particolarmente bassa.

Ogni persona è diversa

Non tutte le donne reagiscono allo stesso modo ai glucocorticoidi. C’è chi, pur assumendo dosi basse, può subire una rapida perdita di massa ossea, mentre altre possono non riscontrare problemi significativi anche con dosi più alte. Questo dipende da fattori genetici, biologici e dallo stato generale di salute. Sapere che il tuo corpo potrebbe rispondere in modo unico ai farmaci ti aiuta a essere più consapevole e a non sottovalutare mai i segnali del tuo corpo.


Le opzioni di trattamento per proteggere le ossa

Se ti sei ritrovata, da un giorno all’altro, a dover affrontare il rischio di osteoporosi indotta da glucocorticoidi (GCOP), ci sono buone notizie: esistono diversi trattamenti efficaci per aiutarti a prevenire la perdita ossea e a rafforzare le tue ossa. L’obiettivo di queste terapie è quello di fermare la perdita di massa ossea, migliorare la densità ossea e, in alcuni casi, invertire i danni causati dai glucocorticoidi.

Calcio e vitamina D: i primi alleati

Uno dei primi passi da fare è assicurarti di avere un apporto adeguato di calcio e vitamina D, che sono essenziali per la salute delle ossa. Quando prendi glucocorticoidi, il tuo corpo ha bisogno di più di questi nutrienti per contrastare l’effetto del farmaco.

  • La dose raccomandata è di 1.500 mg di calcio e 800 UI di vitamina D al giorno.
  • Studi scientifici dimostrano che questa combinazione aiuta a mantenere la densità ossea, anche se i risultati possono variare da persona a persona.

Alcune persone possono necessitare di forme attive di vitamina D, come l’α-calcidiolo o il calcitriolo, che richiedono però un monitoraggio attento per evitare un eccesso di calcio nel sangue, condizione nota come ipercalcemia.

Terapia anabolizzante: costruire nuove ossa

Se sei a rischio elevato di fratture, il tuo medico potrebbe suggerirti una terapia più specifica, come quella con teriparatide, un ormone che stimola la formazione di nuovo osso. Questa terapia è particolarmente efficace per chi ha una perdita ossea significativa dovuta ai glucocorticoidi.

  • La teriparatide ha dimostrato di aumentare significativamente la densità ossea e di ridurre il rischio di fratture, in particolare a livello della colonna vertebrale.
  • Dopo aver completato la terapia con teriparatide, spesso si passa all’uso di bisfosfonati per mantenere i risultati ottenuti e continuare a proteggere le ossa.

Terapia ormonale sessuale: mantenere l’equilibrio

Per molte donne in post-menopausa, l’uso di glucocorticoidi può peggiorare la perdita ossea già in corso a causa del calo degli estrogeni. In questi casi, la terapia ormonale può essere una buona opzione. Gli estrogeni, infatti, aiutano a prevenire la perdita di massa ossea.

  • Nelle donne in post-menopausa, gli estrogeni possono rallentare il processo di osteoporosi indotta dai glucocorticoidi.
  • Negli uomini, la terapia con testosterone può migliorare la densità ossea, ma va monitorata attentamente per evitare effetti collaterali, come problemi alla prostata.

SERMs: un’alternativa sicura agli estrogeni

Se non puoi o non vuoi assumere estrogeni, ci sono farmaci chiamati Modulatori Selettivi dei Recettori degli Estrogeni (SERMs), come il raloxifene o il tamoxifene. Questi farmaci mimano gli effetti benefici degli estrogeni sulle ossa senza stimolare i tessuti mammari o uterini.

  • Il raloxifene è spesso usato nelle donne in post-menopausa per ridurre il rischio di fratture e ha il vantaggio di migliorare anche i livelli di lipidi nel sangue.

Altre opzioni terapeutiche

Ci sono altre terapie che possono essere considerate in casi particolari, anche se non sono raccomandate come trattamenti di prima linea.

  • Gli steroidi anabolizzanti, come il nandrolone decanoato, possono aumentare la densità ossea, ma hanno rischi significativi, come lo sviluppo di caratteristiche maschili nelle donne (virilizzazione).
  • Il fluoruro di sodio, usato in passato, non è più raccomandato perché può indebolire altre aree delle ossa, come il collo del femore.

Monitoraggio della densità ossea: un controllo fondamentale

Se sei in trattamento con glucocorticoidi, è fondamentale monitorare regolarmente la tua densità ossea per tenere sotto controllo il rischio di fratture. Questo si fa con una scansione DXA, un esame che misura la densità minerale delle ossa.

Il tuo medico userà il T-score, un numero che indica quanto è densa la tua ossa, per decidere quando iniziare un trattamento preventivo. Di solito, nelle persone che assumono glucocorticoidi, si inizia il trattamento se il T-score scende sotto -1,0, mentre normalmente il valore di riferimento per l’osteoporosi è -2,5.

Nuove opzioni di trattamento per l’osteoporosi indotta da glucocorticoidi: cosa c’è all’orizzonte?

Se sei preoccupata per l’effetto che i glucocorticoidi (GCs) hanno sulle tue ossa, c’è una buona notizia: la ricerca sta facendo passi da gigante per trovare nuove soluzioni. Gli scienziati stanno studiando farmaci che puntano a due strategie principali: bloccare la distruzione dell’osso o stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo. Vediamo insieme alcune delle opzioni più promettenti, sia in fase di sperimentazione sia già disponibili in futuro.

Denosumab e nuovi farmaci per la salute delle tue ossa

Un farmaco che potresti sentire nominare è il denosumab, già utilizzato per trattare l’osteoporosi negli adulti. Il denosumab funziona bloccando l’azione degli osteoclasti, le cellule che distruggono l’osso, aiutando così a rallentare la perdita ossea. Attualmente è in fase di studio per il suo utilizzo anche nei bambini affetti da osteoporosi indotta da glucocorticoidi (GCOP), ma potrebbe presto diventare un’opzione anche per gli adulti con GCOP.

Farmaci più innovativi

Altri farmaci recenti che si stanno facendo strada sono abaloparatide e romosozumab. Anche se ancora non approvati specificamente per la GCOP, questi farmaci sono già utilizzati per trattare l’osteoporosi post-menopausale.

  • Abaloparatide funziona in modo simile alla teriparatide, stimolando la formazione di nuovo osso, ed è molto promettente anche per chi assume glucocorticoidi.
  • Romosozumab, invece, è un anticorpo che blocca una proteina chiamata sclerostina, la quale frena la crescita ossea. Bloccare questa proteina permette alle tue ossa di riprendere forza. Romosozumab sta attualmente passando attraverso studi clinici specifici per la GCOP.

Questi farmaci rappresentano nuove speranze per chi, come te, cerca di prevenire le fratture e proteggere le ossa a lungo termine.

Leggi anche l’articolo >>Prolia, quali sono gli effetti collaterali?


Ridurre i danni causati dai glucocorticoidi: cosa c’è di nuovo?

Sappiamo che i glucocorticoidi sono essenziali per molte malattie croniche, ma gli scienziati stanno lavorando per rendere questi farmaci meno dannosi per le ossa. Uno dei modi per farlo è trovare farmaci che trattano l’infiammazione in modo più efficace, permettendo così di usare dosi più basse di glucocorticoidi.

Ad esempio, farmaci come i modificatori della malattia reumatica o gli inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF) sono attualmente studiati perché potrebbero ridurre la necessità di glucocorticoidi nelle malattie autoimmuni. L’idea è di mantenere sotto controllo l’infiammazione senza danneggiare le ossa.

Un’altra novità sono versioni “più leggere” dei glucocorticoidi, come il deflazacort o il prednisone liposomiale, che potrebbero causare meno danni rispetto ai GCs tradizionali. Anche se ancora in fase di studio, queste versioni potrebbero permetterti di continuare la terapia senza compromettere così tanto la salute delle tue ossa.

Una nuova speranza: gli agonisti selettivi

Una delle aree di maggiore interesse nella ricerca è quella degli agonisti selettivi del recettore dei glucocorticoidi (SGRM). Questi farmaci mirano a mantenere gli effetti anti-infiammatori dei glucocorticoidi, ma senza provocare danni alle ossa. Sebbene siano ancora in fase sperimentale, potrebbero rappresentare una svolta per chi assume GCs per lunghi periodi e vuole proteggere la propria densità ossea.


Altri farmaci in via di sviluppo

Un altro gruppo di farmaci promettenti sono gli inibitori della catepsina K e gli inibitori dell’11β-HSD1.

  • Inibitori della catepsina K: Questi farmaci bloccano un enzima che gioca un ruolo cruciale nella distruzione dell’osso. Bloccando l’azione della catepsina K, questi farmaci potrebbero rallentare in modo efficace il riassorbimento osseo, prevenendo così i danni causati dagli osteoclasti.
  • Inibitori dell’11β-HSD1: Questo enzima aumenta la produzione di cortisolo, che è uno dei principali responsabili della perdita di massa ossea quando prendi GCs. Ridurre l’attività dell’11β-HSD1 potrebbe quindi ridurre anche il rischio di osteoporosi indotta dai glucocorticoidi, anche se attualmente sono necessari ulteriori studi per confermare la loro efficacia.

Il recupero delle ossa dopo l’interruzione dei glucocorticoidi

Forse ti starai chiedendo: cosa succede alle ossa quando si smette di prendere i glucocorticoidi? La buona notizia è che, in molti casi, le ossa possono iniziare a riprendersi dopo la sospensione dei GCs. La densità minerale ossea (BMD) può aumentare, soprattutto se sei giovane o se hai assunto GCs solo per un breve periodo.

Tuttavia, se hai perso una quantità significativa di massa ossea o se hai assunto GCs per molto tempo, il recupero completo della forza e della densità ossea è meno probabile. Anche se la densità può migliorare, le proprietà meccaniche dell’osso potrebbero non tornare mai del tutto a livello ottimale, soprattutto se la terapia è stata ad alte dosi o per molti anni.

In questo studio qui puoi approfondire l’argomento. 

>>An Overview of Glucocorticoid-Induced Osteoporosis


Conclusione: uno sguardo ottimista al futuro

Il futuro del trattamento dell’osteoporosi indotta da glucocorticoidi è pieno di promesse. Farmaci come denosumab, abaloparatide e romosozumab potrebbero cambiare il modo in cui affrontiamo la perdita ossea e preveniamo le fratture. Inoltre, lo sviluppo di glucocorticoidi più sicuri e inibitori specifici potrebbe ridurre i danni collaterali di questi farmaci.

Ciò che conta di più è continuare a monitorare regolarmente la tua densità ossea e lavorare con il medico per adattare il trattamento alle tue esigenze specifiche. La sospensione graduale dei glucocorticoidi, quando possibile, aiuta le ossa a riprendersi il più possibile, ma la prevenzione e il monitoraggio costante sono fondamentali per mantenere la salute delle ossa nel lungo termine.

Ma non devi affrontare tutto da sola! Nei nostri percorsi personalizzati, offriamo un approccio integrato che combina esercizio fisico mirato, nutrizione specifica e supporto medico. Questo percorso è studiato appositamente per chi ha subito una riduzione della densità ossea a causa di farmaci come i glucocorticoidi e vuole migliorare la propria salute ossea in modo naturale e sicuro.

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