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L’osteoporosi è una malattia scheletrica caratterizzata da una ridotta densità ossea e da alterazioni nella microarchitettura delle ossa, che aumentano la fragilità ossea e il rischio di fratture. Questa condizione rende le ossa più deboli e fragili, quindi più suscettibili a fratture anche in seguito a piccoli traumi.
Le cause principali dell’osteoporosi
L’osteoporosi è multifattoriale, ecco i fattori principali che ne causano l’insorgenza:
- Età: con l’invecchiamento, la capacità del nostro organismo di mantenere le ossa forti diminuisce. Si perde massa ossea più velocemente di quanto se ne formi di nuova.
- Sesso femminile: le donne, specialmente dopo la menopausa, sono maggiormente a rischio di osteoporosi a causa della riduzione dei livelli di estrogeni, ormoni fondamentali per la protezione delle ossa.
- Fattori genetici: se nella tua famiglia ci sono stati casi di osteoporosi, hai un rischio più elevato di sviluppare la malattia.
- Carenza di nutrienti: la mancanza di calcio e vitamina D nella dieta influisce negativamente sulla salute delle ossa.
- Sedentarietà: l’inattività fisica diminuisce lo stimolo meccanico alle ossa, necessario per mantenerle forti.
Vorremmo parlarti oggi di un argomento molto importante, che potrebbe riguardare te o persone a te care: l’osteosarcopenia.
Che cos’è l’osteosarcopenia
L’osteosarcopenia comprende due condizioni correlate:
- Osteoporosi/Osteopenia: Patologie che comportano una riduzione della densità minerale ossea (BMD), aumentando il rischio di fratture. Le persone con osteoporosi o osteopenia hanno una densità ossea inferiore e una maggiore probabilità di subire fratture.
- Sarcopenia: Consiste nella perdita di forza, massa e potenza muscolare. Le persone che soffrono di sarcopenia sperimentano un declino della forza muscolare, il che aumenta il rischio di cadute, ospedalizzazioni, disabilità e persino morte.
Numerosi studi hanno dimostrato che l’osteoporosi e la sarcopenia condividono fattori di rischio comuni e spesso coesistono, sviluppandosi insieme.
Fattori di rischio per l’ osteosarcopenia
L’analisi dei fattori correlati all’osteosarcopenia ha identificato quattro fattori principali: età, sesso femminile, fragilità e malnutrizione.
- Età: l’invecchiamento contribuisce allo sviluppo dell’osteosarcopenia (OR = 1.10).
- Sesso femminile: le donne hanno un rischio significativamente più alto rispetto agli uomini
- Fragilità: le persone fragili hanno un rischio maggiore di sviluppare osteosarcopenia
- Malnutrizione: una dieta povera è strettamente associata a un aumento del rischio di osteosarcopenia
Come sono collegati muscoli e ossa
Un numero crescente di prove fisiopatologiche ed epidemiologiche suggerisce che i sistemi muscolare e scheletrico degli anziani sono interconnessi sia a livello macroscopico che microscopico. A livello microscopico, i tessuti muscolari e ossei rilasciano miochine e osteochine, sostanze che interagiscono tra loro e creano un effetto sinergico nella perdita di entrambi. Questo dialogo tra muscolo e osso porta a una maggiore probabilità di cadute, fratture e morte nei pazienti con osteosarcopenia rispetto ai soggetti senza questa condizione.
Prevalenza e impatto dell’osteosarcopenia
La prevalenza dell’osteosarcopenia tra gli anziani, sia ricoverati che non, è stata ampiamente studiata in vari contesti. Una meta-analisi del 2018 ha stimato che la prevalenza globale varia dal 5% al 37%, ma non ha fornito dettagli specifici per regioni geografiche, che sarebbero utili per interventi mirati.
Con l’invecchiamento della popolazione mondiale e una proiezione di due miliardi di anziani entro il 2050, il numero di persone con osteosarcopenia continuerà ad aumentare, rendendo questa condizione una seria sfida globale per la salute. Tuttavia, finora non esistono studi che abbiano sintetizzato in modo completo e sistematico i dati riguardanti la prevalenza, i fattori di rischio e gli esiti clinici dell’osteosarcopenia.
L’importanza dell’allenamento nell’osteoporosi
L’esercizio fisico è uno degli strumenti più potenti nella prevenzione e gestione dell’osteoporosi. Numerosi studi scientifici dimostrano che l’esercizio regolare migliora la densità minerale ossea (BMD), riduce il rischio di fratture e migliora l’equilibrio, diminuendo il rischio di cadute.
Quali esercizi sono più indicati
- Esercizi contro resistenza: l’allenamento con leggeri o con elastici stimola le ossa a mantenere o aumentare la densità ossea.
- Attività aerobica a basso impatto: camminare o nuotare rafforzano il sistema cardiovascolare senza stressare le articolazioni.
- Esercizi di equilibrio e coordinazione: attività come il tai chi o lo yoga migliorano la coordinazione, riducendo il rischio di cadute.
In particolare, un’analisi recente ha evidenziato come un programma di esercizi strutturato con resistenza progressiva, integrato con nutrizione e integrazione mirata, possa portare a miglioramenti significativi nella salute ossea. Studi clinici dimostrano che l’allenamento contro resistenza e gli esercizi di equilibrio riducono il rischio di fratture.
In questa diretta ne abbiamo parlato approfonditamente.
La scienza alla base del miglioramento della densità ossea
L’esercizio fisico non è solo una questione di forza muscolare, ma anche di qualità dell’osso. Il movimento costante stimola la produzione di nuovo tessuto osseo attraverso un processo chiamato rimodellamento osseo. Questo fenomeno è regolato da vari segnali meccanici e biochimici, tra cui le miochine, sostanze rilasciate dai muscoli durante l’esercizio fisico che promuovono il mantenimento della densità ossea.
Uno studio pubblicato nel 2020 ha dimostrato che il movimento e la resistenza favoriscono una migliore mineralizzazione ossea e contribuiscono a prevenire le fratture anche in popolazioni a rischio elevato, come le donne post-menopausa.
Diagnosi e prevenzione: il ruolo della MOC
La diagnosi di osteoporosi viene effettuata principalmente con la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), che misura la densità ossea e consente di classificare la salute dell’osso in base a parametri standardizzati come il T-score e lo Z-score. La MOC è essenziale per monitorare i cambiamenti nella struttura ossea e identificare tempestivamente il rischio di fratture.
Conclusione
L’osteoporosi può essere prevenuta e gestita attraverso l’attività fisica regolare e una dieta equilibrata. È fondamentale includere nella propria routine esercizi di resistenza e un corretto apporto di nutrienti essenziali. Il nostro approccio personalizzato combina esercizio fisico mirato, supporto nutrizionale e monitoraggio continuo per prevenire e migliorare la densità ossea, riducendo così il rischio di fratture.
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Fonti scientifiche