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Quando si parla di osteoporosi, il pensiero va subito alla menopausa o all’invecchiamento.
Ma c’è una realtà meno conosciuta — e molto più frequente di quanto immaginiamo: la perdita di massa ossea causata dalle terapie oncologiche.
In particolare, le donne in cura per un tumore al seno ormono-sensibile (cioè che risponde agli estrogeni) affrontano spesso una soppressione farmacologica degli ormoni femminili.
È una strategia efficace contro il tumore.
Ma ha conseguenze profonde sulla salute dello scheletro.
Il farmaco più usato si chiama inibitore dell’aromatasi (AI).
Agisce bloccando la produzione di estrogeni, perché questi ormoni potrebbero stimolare la crescita delle cellule tumorali.
Il problema?
Gli estrogeni sono anche protettori naturali dell’osso.
Quando i livelli calano in modo drastico (come succede sotto terapia), il rimodellamento osseo si sbilancia:
- le cellule che riassorbono osso diventano più attive
- quelle che ne costruiscono di nuovo rallentano
Il risultato è una perdita accelerata di densità ossea.
Cosa dicono i dati scientifici?
Secondo gli studi più recenti:
- Le donne che assumono AI possono perdere fino al 10% della densità minerale ossea nei primi 24 mesi di trattamento
- Il rischio di fratture aumenta dal 35% al 50%, in particolare nella colonna vertebrale e nella testa del femore
- In molti casi, la perdita non è reversibile, se non si interviene con un piano mirato di prevenzione
E non serve essere già in menopausa.
Anche donne giovani, in premenopausa, possono entrare in uno stato simile a una menopausa farmacologica precoce.
Ma la buona notizia è che c’è un modo per proteggere le ossa.
E no, non è solo prendere calcio e vitamina D.
È muoversi nel modo giusto, con esercizi mirati, come ti spiegherò nei prossimi paragrafi.
Camminare non basta per salvare le ossa: ecco cosa dice la scienza
Leggi anche >> Esercizi per rinforzare le ossa
Te lo dico subito, senza giri di parole.
Camminare fa bene. Ma non basta.
Non per invertire l’osteoporosi.
Non per una donna che ha affrontato un cancro al seno.
Anzi… pensare che basti una passeggiata quotidiana è uno dei miti più pericolosi.
Uno studio pubblicato da Brown et al., 2004, ha mostrato che un anno di camminata quotidiana (45–60 minuti al giorno per 5 volte a settimana) ha portato a un miglioramento ridicolo della densità minerale ossea:
- +0,3% all’anca
- +0,2% alla colonna vertebrale
Praticamente niente, se pensi che in alcune pazienti trattate con inibitori dell’aromatasi, la perdita può arrivare fino al 10% in 2 anni.
E se sei in terapia ormonale adiuvante per tumore al seno, sappi che camminare non è uno stimolo sufficiente per rallentare la demineralizzazione.
Lo dimostra anche una metanalisi del 2023: i protocolli efficaci sono quelli che durano almeno 12 mesi e includono
- esercizio ad alto impatto
- resistance training (forza con sovraccarichi)
- esercizi su equilibrio e core stability.
Qual è allora il tipo di esercizio giusto?
- Esercizio di forza con sovraccarichi
- Gli studi dimostrano che stimola gli osteoblasti (cellule che costruiscono osso).
- L’effetto si basa su meccanismi noti come la Legge di Wolff e la stimolazione piezoelettrica dell’osso.
- Un protocollo efficace aumenta la densità ossea e migliora anche l’equilibrio e la massa magra.
- Gli studi dimostrano che stimola gli osteoblasti (cellule che costruiscono osso).
- Esercizi ad alto impatto controllato
- Salti adattati, balzi, lavoro sulle punte, training pliometrico.
- Attivano una risposta osteogenica diretta e aumentano la forza delle strutture corticali e trabecolari.
- Salti adattati, balzi, lavoro sulle punte, training pliometrico.
- Allenamento specifico per equilibrio e core
- Il 90% delle fratture avviene dopo una caduta.
- Allenare equilibrio e postura è il modo più efficace per evitarle.
- Un core debole è uno dei principali predittori di instabilità e frattura.
- Il 90% delle fratture avviene dopo una caduta.
Cosa dicono gli studi su donne in terapia oncologica?
La review narrativa del 2024 (Cosentini et al.) è chiara:
- Chi si allena con programmi strutturati per almeno 150 minuti a settimana ha:
- maggiore mantenimento della densità ossea
- minor rischio di frattura
- aumento della massa magra
- migliore distribuzione della forza sulle articolazioni
- maggiore mantenimento della densità ossea
- Dopo 12 mesi di forza e impatto: +BMD al femore, colonna, tibia
- Dopo 24 mesi: benefici mantenuti
- Dopo 36-60 mesi senza continuità: tutto perso
Il messaggio?
Serve costanza. Serve progressione. Serve impatto.
Non puoi invertire l’osteoporosi… con una passeggiata.
Hai mai sentito parlare del protocollo LIFTMOR?
È uno degli studi più citati sull’osteoporosi post-menopausale.
Ha dimostrato che l’esercizio ad alto impatto e forza non solo è sicuro, ma aumenta davvero la densità ossea e riduce la paura di cadere.
Nel nostro centro lo abbiamo adattato per le donne oncologiche.
Con risultati reali. Con progressioni misurate.
Con test mensili per monitorare davvero la tua risposta.
Questo è il vero allenamento terapeutico per l’osteoporosi.
Non la camminata.
Se ti è stato detto che “è troppo pericoloso allenarti”…
O che “basta una passeggiata con il cane”…
Ti hanno tolto una possibilità.
Noi vogliamo ridartela.Ti interessa ricevere un protocollo su misura, basato sulla tua condizione?
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E l’effetto sui biomarcatori ossei?
Studi recenti dimostrano che l’attività fisica:
- aumenta l’osteocalcina
- riduce CTX e TRAP5b (marker di riassorbimento osseo)
- mantiene stabili i livelli di P1NP (formazione ossea)
Un vero “reset” del metabolismo scheletrico. Senza effetti collaterali.
Ascolta la storia di Daniela, che potrebbe essere la tua, passata da osteoporosi ad osteopenia con i nostri percorsi di rinascita.
Ma tutto questo vale anche per chi ha fatto chemioterapia o ha più di 60 anni?
Sì. Anzi, vale ancora di più.
Perché in queste donne:
- il rischio di sarcopenia è più alto
- la massa magra si riduce in modo accelerato
- la qualità dell’osso peggiora a parità di densità
E l’esercizio agisce proprio qui: sul muscolo, sull’equilibrio, sulla forza funzionale.
Cosa succede se non ti muovi?
Uno studio pubblicato su Annals of Oncology mostra che le donne in terapia antiormonale hanno:
- più probabilità di cadere
- un rischio doppio di fratture rispetto alle donne sane
E il rischio non si vede subito.
Spesso arriva 2, 3, anche 5 anni dopo l’inizio della terapia.
Ma perché non lo dice nessuno?
Perché l’esercizio:
- non si prescrive in 10 minuti
- richiede un team formato
- ha bisogno di un programma personalizzato
Il sistema sanitario non è pronto per questo. Ma tu puoi esserlo.
Come iniziare: 3 cose da fare oggi stesso
- Valuta la tua densità e qualità ossea
→ MOC + TBS + test di forza - Evita gli esercizi generici
→ Il tuo corpo ha una storia clinica unica - Chiedi un programma personalizzato
→ A cura di un chinesiologo clinico con esperienza oncologica ed esperto di osteoporosi, come quelli del nostro staff
Conclusione
L’osteoporosi nel tumore al seno non è inevitabile.
È anche il risultato di scelte sbagliate o non fatte.
L’esercizio fisico personalizzato è terapia preventiva.
Ma solo se lo fai con metodo.
Non aspettare la prossima caduta per cominciare.
Scrivici su WhatsApp al 3335092156 per un piano personalizzato con il nostro team.
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